Un giorno non molto lontano le barriere coralline potrebbero sparire.
Secondo un recente studio l’uomo potrebbe salvare l’esistenza delle barriere coralline limitando l’uso delle creme solari che contengono una sostanza chimica che ne provoca la distruzione.
Ma l’uomo si adopererà per provare a salvare una delle meraviglie del mondo? Gli scienziati sperano di si.
Craig Down autore dello studio sui danni che provocano le creme solari alle barriere coralline ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Bisogna riconsiderare seriamente l’uso di prodotti contenenti BP-3 nelle isole e nelle aree in cui la conservazione delle barriere coralline costituisce un tema fondamentale. Nella regione dei Caraibi abbiamo perso almeno l’80% delle barriere coralline. Qualunque sforzo, anche piccolo, diretto a ridurre le contaminazioni da BP-3 potrebbe significare molto per la sopravvivenza delle barriere coralline durante un’estate calda o per il recupero di una zona danneggiata”.
Le barriere coralline che hanno un habitat unico che preservano la vita a numerose specie di pesci stanno scomparendo e la causa è l’incuria dell’uomo.
In particolare sembra che una sostanza contenuta nelle creme abbronzanti sia nociva per le barriere coralline soprattutto quelle che hanno pochi giorni di vita.
La sostanza incriminata sarebbe l’oxybenzone contenuto sia nelle creme che negli spray solari.
Un team di studiosi ha scoperto che la nostra tintarella contribuisce alla distruzione di una delle meraviglie della Terra, le barriere coralline.
Sembrerebbe, secondo lo studio portato a termine dal team di ricercatori, che una sostanza contenuta nelle creme solari l’oxybenzone sia nocivo alle barriere coralline e stia contribuendo alla loro distruzione.
L’oxybenzone è presente in tantissime creme solari, secondo i ricercatori, più di 3500 aziende produttrici di creme usano il filtro UV nei loro prodotti.
La sostanza determina la distruzione dei nuovi coralli e danneggia quelli esistenti.
La ricerca è stata nota dal famoso tabloid scientifico Archives of Environmental Contamination and Toxicology.
Il gruppo di ricercatori è composto da scienziati provenienti da tutto il mondo che hanno avuto come capo Craig Downs.
La presenza di oxybenzone nelle barriere coralline è molto elevata in località molto note ai turisti come il mar dei Caraibi e l’arcipelago delle Hawaii.
La sostanza contenuta nelle creme solari provoca un’alterazione del Dna dei coralli determinando la morte di quelli appena nati e non ricreando il tanto auspicato ricambio generazionale nelle barriere coralline.
Nelle barriere coralline, secondo lo studio condotto dal team di studiosi capeggiati da Craig Downs, sono presenti quasi 14 mila tonnellate di sostanze provenienti dalle creme solari.
Secondo un altro studio la sostanza oxybenzone non solo provoca problemi alle barriere coralline ma determina anche dei gravi problemi alla salute dell’uomo perché riesce a provocare dei cambiamenti ormonali nell’essere umano.
Lo studio condotto sulla pericolosità dell’ oxybenzone per la salute del mondo non è riuscito a dare dei dati certi e quindi le grosse marche di creme solari possono ancora continuare ad usare la sostanza.