In Zimbabwe in questi giorni si sta consumando una strage di elefanti senza precedenti.
Il paese africano che è da anni è l’habitat naturale di magnifici animali come gli elefanti e i leoni in questi ultimi mesi è balzato più volte agli onori della cronaca.
Prima c’è stata l’uccisione del leone Cecil da parte di un dentista americano Walter James Palmer.
Il Leone Cecil era il simbolo dell’intero paese africano e da anni oggetto di studi da parte di alcune prestigiosi università europee.
Poi qualche settimana fa è stato un mastodontico elefante forse il più grande esemplare esistente nello Zimbabwe ad essere ucciso da un facoltoso cacciatore.
Di oggi è la notizia che le guardie di un parco dello Zimbabwe hanno trovato le carcasse di 22 elefanti avvelenati dal cianuro.
Il tragico evento è avvenuto nell’immenso parco di Hwange e secondo la portavoce della struttura, Caroline Washaya-Moyo, gli elefanti sono stati uccisi dai bracconieri.
In solo un mese di ottobre sono in totale 62 gli elefanti che sono stati ritrovati avvelenati nel parco di Hwange e in due anni il numero di questi enormi animali morti per avvelenamento è di oltre 300.
Secondo la portavoce del parco, vista la mattanza degli elefanti che è in atto, è necessario che il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, prenda una netta posizione contro i bracconieri.
I Bracconieri, che arrivano nello Zimbabwe anche da paesi limitrofi, avvelenano gli elefanti per poi impossessarsi delle loro zanne in avorio che sono molto ricercate ed hanno un valore commerciale altissimo.
L’avorio, secondo sempre la portavoce del parco, determina un giro d’affari impressionante che consente ai bracconieri di diventare ricchissimi.
Solo qualche giorno fa gli attivisti del Wwf hanno affermato che gli elefanti sono una specie a forte rischio di estinzione.
Il Wwf sulla morte di numerosi esemplari di elefanti ha rilasciato il seguente drammatico comunicato: “se non si fermeranno i bracconieri fra 10 anni gran parte degli esemplari africani scompariranno”.
I bracconieri allettati dai lauti guadagni stanno agendo anche in altri paesi limitrofi allo Zimbabwe provocando la morte di tantissimi elefanti.
La portavoce del parco di Hwange spera che al più presto nella struttura ci sia maggiore controllo e non esclude che presto possano essere usati anche dei droni per monitorare il territorio.