Nasa aperte le selezioni astronauti per missione su Marte
La Nasa sta cercando nuovi astronauti.
La notizia è stata resa nota dalla celebre agenzia spaziale tramite il suo sito ufficiale con un comunicato stampa.
Dallo stesso sito ufficiale della Nasa, in un’apposita finestra, potranno essere inviati i curriculum vitae per gli aspiranti astronauti ma entro e non oltre la prima metà del 2017.
La Nasa ha anche specificato che la selezione per i nuovi astronauti sarà durissima anche perché la missione dei futuri astronauti sarà il tanto atteso sbarco su Marte.
La selezione è aperta a tutti ma sicuramente saranno tenuti in grande considerazione le persone che hanno svolto o stanno svolgendo il lavoro di piloti ed hanno una grande preparazione scientifica.
Lo spazio delle sezioni è così risicato perché l’agenzia spaziale degli Stati Uniti d’America ha come obbiettivo lo sbarco su Marte tra il 2030 e il 2040.
Gli esperti della Nasa stanno anche lavorando alla progettazione della navicella spaziale che accompagnerà gli astronauti nel lungo viaggio verso Marte.
Dopo lo sbarco sulla Luna il viaggio sul Pianeta Rosso è il prossimo ambizioso obiettivo della Nasa.
Gli scienziati della Nasa stanno studiando come far mantenere in forma gli astronauti in un viaggio che possa durare anche mesi.
Gli stessi dirigenti della Nasa hanno più di una perplessità sulla possibilità di far sbarcare l’uomo sul pianeta rosso ma intanto hanno iniziato a reclutare le persone, che dopo un duro addestramento, diventeranno degli astronauti e come primo viaggio nello spazio avranno come destinazione Marte.
Per le varie missioni della Nasa hanno lavorato più di 300 astronauti.
I nuovi astronauti saranno chiamati però ad un’impresa che resterà per sempre scritta nella storia dell’umanità.
Samantha Cristoforetti la prima astronauta italiana che ha partecipato ad una missione nello spazio ha così recentemente raccontato la sua avventura: “Aspetti i motori che si accendano al momento giusto e per il tempo giusto. Poi c’è la separazione della navetta: abbiamo visto dal finestrino e andava tutto bene, eravamo orientati bene con la terra. Ho visto quindi l’ultima alba, l’ultimo passaggio dalla notte verso la luce. Poi si accendono i motori c’è la separazione della navetta, e di colpo eravamo in una piccola capsula che ci avrebbe riportato a terra. Poi attendi l’atmosfera, il segnale che sei entrato nel momento giusto. La fase in cui attraversi gli strati dell’atmosfera: vedi le fiamme, il plasma, che avvolgono la capsula. Quindi senti l’accelerazione, e anche un g che dopo 6 mesi sembrano tonnellate. Diventi sempre più pesante. E poi ovviamente l’apertura del paracadute. Quando si apre il primo arriva una grande botta, e la capsula gira su se stessa, e sembra di stare dentro una lavatrice impazzita. Poi si apre il secondo, e dopo quello sai che stai arrivando a casa sano e salvo. È stato bello alla fine vedere il Kazakistan vestito di verde che ci aspettava. Infine l’impatto con il terreno, ti metti in posizione, poi ti prepari all’impatto e boom sei a terra”.