Matteo Renzi è stato ospite della presentazione di Origami il nuovo settimanale del giornale “La Stampa”.
Le domande dei giornalisti presenti sono state tutte incentrate sulla possibilità che anche in Italia possano avvenire attentati terroristici simili a quelli avvenuti a Parigi.
Il premier ha voluto subito dire che la prima cosa che bisogna fare è quella che tutta la politica italiana deve “abbassare i toni per poter far vincere l’Italia”.
Il premier è stato anche chiaro sulla possibilità che possano avvenire attentati anche in Italia da parte dei terroristi islamici.
Matteo Renzi ha detto che nessuno può affermare “Tranquilli non c’è pericolo”.
Il premier ha detto che i terroristi hanno colpito in qualsiasi parte del mondo anche in Australia e quindi potrebbero anche colpire in Italia.
Renzi però ha anche dichiarato che si sta parlando spesso in Italia anche di chiudere le frontiere: “In questi giorni c’è chi dice dovrebbero tornare tutti a casa loro, chiudiamo le porte, ma io credo che chi dice chiudiamo le frontiere dovrebbe avere il coraggio di dire che lo fai per tenerli dentro perché la maggior parte degli assassini sono nati e cresciuti in Europa. Hanno studiato in Europa hanno giocato a calcio con i nostri figli”.
Il premier ha detto che gli attentati a Parigi sono stati un attacco militare e che è possibile che ci possa essere in un futuro il coinvolgimento dell’Italia nell’azione contro l’Isis.
Ma Matteo Renzi ha anche reso nota la sua proposta che farà al prossimo incontro sul terrorismo con altri capi di governo: “Si può immaginare un maggior ruolo anche del nostro Paese nell’accompagnare un governo che si sia insediato in Libia. Spero che nelle prossime ore più che immaginare chissà quali interventi possa esserci un intervento di grande investimento sulla tecnologia. Siamo determinati contro il terrore ma le reazioni producono le Libia bis e tutto ci possiamo permettere tranne quello”.
Matteo Renzi ha spiegato quale sarà l’atteggiamento del nostro paese nella delicata situazione che se creata in seguito agli attentati di Parigi: “L’Italia non si nasconde, è in tanti teatri, ma lo fa senza dichiarazioni roboanti: abbiamo bisogno di un nostro atteggiamento tipico, più di soft power che di hard power. Penso, credo e spero che l’Italia possa reagire non con calma ma con saggezza ed equilibrio, essere all’altezza della grandezza di questo Paese”.