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Terremoto in Irpinia 35 anni fa la scossa che provocò morte e distruzione

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Un fortissimo terremoto la sera di 35 anni fa colpì l’Irpinia e la vicina Basilicata.

Erano le 19,34 quando l’orologio del campanile di una chiesa di Avellino si fermò per sempre forse per ricordare le tantissime vittime di quella scossa di terremoto che sconvolse la vita di intere famiglie campane e lucane.

La tremenda scossa, di magnitudo 6.9, provocò la morte di 2.570 persone, 8.848 furono i feriti.

Numeri impressionati che ancora oggi fanno discutere sulla celerità o meno degli interventi di soccorso e sui ritardi della ricostruzione post terremoto.

Furono 300 mila le persone che rimasero senza una casa e diversi i paesi quasi completamente rasi al suolo.

I comuni maggiormente colpiti furono Sant’Angelo dei Lombardi, Lioni, Conza della Campania, Laviamo e Muro Lucano.

Il terremoto in Irpinia distrusse tutto: la terra inghiottì case, scuole, chiese e ospedali.

La ricostruzione delle zone distrutte dal terremoto ha raggiunto secondo le ultime stime il 90%.

Le uniche aree non ancora terminate sono le zone industriali di alcune città devastate dal terribile terremoto del 23 novembre del 1980.

Da quel giorno molte cose non sono come prima.

Tante aziende che erano insidiate nelle aree industriali dell’Irpinia hanno chiuso con una notevole ricaduta occupazionale per la zona.

La visita del Presidente delle Repubblica Sandro Pertini alle zone terremotate è uno dei ricordi indelebili della gente che riuscì a sopravvivere a quella tremenda scossa del 23 novembre di 35 anni fa.

Pertini restò molto amareggiato dall’arrivo tardivo dei soccorsi e quattro giorni dopo in prima serata sulla televisione nazionale il presidente della repubblica rilasciò delle dichiarazioni che resteranno per sempre nella storia di tutti.

Sandro Pertini disse: “Sono tornato ieri sera dalle zone devastate dalla tremenda catastrofe sismica, dove ho assistito a spettacoli che mai dimenticherò… E ho constatato che non vi sono stati quei soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ci sono state mancanze gravi e chi ha mancato deve essere colpito…”.