Parte della nostra sanità sembra essere allo sbando. I recenti dati resi pubblici dal Centro Studi Assobionedica dimostrano come lo Stato non investe da anni in nuove apparecchiature.
Una situazione che sta diventando in alcuni plessi ospedalieri insostenibile con apparecchiature oramai, per il logorio del tempo diventate inutilizzabili, o addirittura obsolete.
Situazione drammatica che dovrebbe essere subito risolta dalle autorità competenti anche perchè a rischio vi è la salute di tanti italiani.
Una notizia che dimostra come la nostra sanità è ai livelli del terzo mondo. Oltre alle tante inefficienze della sanità italiane, con le liste d’attesa soprattutto al Sud lunghissime, e con diagnosi alcune volte sbagliate, nel nostro paese sono tantissimi i macchinari ritenuti obsoleti.
Secondo un’ultima ricerca in tutta Italia sarebbero circa 6.400 le apparecchiature diagnostiche definite dal Centro Studi Assobionedica obsolete.
Il Centro Studi ha appurato che la situazione negli ospedali italiani è drammatica e sono tantissime le macchine che hanno superato i 7 anni di vita che oramai sono da rottamare perché con tecnologie oramai vecchie.
In particolare le attrezzature che sono ritenute dall’importante centro studi obsolete sono le apparecchiature per la Tac, per la Pet e per le mammografie. Apparecchiature importantissime che servono per individuare patologie che possono essere gravissime come il cancro.
Importantissimo per battere il tumore è la diagnosi precoce ma diventa difficile nel nostro paese farla se le apparecchiature diagnostiche sono diventate obsolete.
Secondo il centro Studi in questi ultimi anni vi è stato un notevole peggioramento dello stato delle apparecchiature presenti nei nostri ospedali. Secondo il Centro Studi Assobionedica un altro dato allarmante è che più del 50% delle apparecchiature utilizzate sarebbero analogiche.
Marco Campione, massimo dirigente dell’importante centro studi Assobiomedica, ha così commentato i dati relativi allo stato delle apparecchiature in Italia: “L’indagine oltre a confermare il persistere di una grave situazione di invecchiamento del parco installato negli ospedali del nostro Paese, registra un aggravamento del gap tecnologico con il risultato che l’Italia ha perso posizioni rispetto al ranking europeo dell’Ue 27”.
Marco Campione ha anche precisato che: “In Italia, rispetto all’Europa di riferimento, esistono troppe apparecchiature per abitante, troppo vecchie e troppo poco utilizzate. E’ urgente investire in innovazione di qualità, anche per mezzo della dismissione di tecnologie obsolete».