Una decisione che farà contenti milioni di brasiliani quella presa dal giudice brasiliano Judge Xavier de Souza.
Il giudice sudamericano ha deciso di far rimettere in funzione la nota app di messaggistica WhatsApp che per due giorni era stata bloccata per disposizione di un pubblico ministero brasiliano che stava conducendo un’indagine su un grosso giro di droga.
La decisione del Pm di bloccare WhatsApp era scaturita in seguito ad una indagine, iniziata quasi 5 mesi fa, dalla quale era emerso che un grosso trafficante di droga, per il suo enorme giro di affari illeciti, utilizzava la nota App di messaggistica recentemente comprata dall’inventore di Facebook, Mark Zuckerberg.
Sulla decisione di sospendere il sevizio di WhatsApp aveva subito protestato l’amministratore delegato della nota app di messaggistica, Jan Koum.
Jan Houm aveva dichiarato che: “Siamo molto dispiaciuti per la decisione di tagliare gli accessi a WhatsApp, un servizio da cui dipendono molti brasiliani è triste vedere il Brasile isolato dal resto del Mondo”.
L’amministratore delegato di WhatsApp aveva, inoltre, reso noto che erano in 93 milioni i brasiliani iscritti all’App.
Per far comprendere il danno che la decisione del giudice aveva provocato a WhatsApp, Jan Houm aveva anche detto che in sole 24 ore l’altro utilizzatissima app di messaggistica, Telegram, aveva in Brasile 1 milione di nuovi iscritti.
Per cercare di risolvere l’intricata faccenda era intervenuto anche Mark Zuckerberg, proprietario di Whatsapp, che anche se in congedo per paternità aveva dichiarato che avrebbe tentato in tutti i modi di cercare di dissuadere i giudici sulla decisione presa in Brasile di bloccare l’app: “E’ un giorno triste per il Brasile, un alleato nella creazione di una rete aperta. I brasiliani sono tra i più appassionati alla condivisione della loro voce online”.
Mark Zuckerberg si era rivolto anche ai brasiliani che dovevano cercare di protestare per la decisione choccante adottata dal giudice: “Se siete brasiliani fate sentire la vostra voce e aiutate il governo a riflettere sulla volontà dei propri cittadini”.