Salute, italiani obesi e sedentari già da piccoli
Uno dei problemi più gravi che affligge l’umanità è l’obesità che in molti paesi occidentali colpisce tantissime persone. Anche l’Italia rientra nei paesi che hanno una grossa fetta di popolazione che a causa della sedentarietà è obesa. In una risposta ad un’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Giorgio Sorial del Movimento Cinque Stelle la titolare del dicastero della Salute, Beatrice Lorenzin ha snocciolato dati inquietati inerenti l’obesità sulla popolazione italiana.
Il ministro ha riferito che l’obesità è diventata la quarta causa di mortalità ed in Italia il 31% della popolazione è sedentaria, mentre quasi il 21% dei bambini hanno qualche chilo di troppo. In Italia solo un terzo della popolazione pratica sport il restante 66% conduce una vita sedentaria che in molti casi determina l’obesità.
Il ministro della Salute ha risposto all’interrogazione parlamentare dell’onorevole del Movimento Cinque Stelle con i seguenti dati: “I dati del sistema di sorveglianza Passi 2011-2014 mostrano che solo il 33,2 per cento degli intervistati di 18-69 anni può essere classificato come attivo, cioè effettua un lavoro pesante, oppure 30 minuti di attività moderata per almeno 5 giorni alla settimana, oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni; il 35,8 per cento come parzialmente attivo, non svolge un lavoro pesante ma fa qualche attività fisica nel tempo libero, senza però raggiungere i livelli raccomandati; e ben il 31 per cento può essere classificato come sedentario non fa un lavoro pesante e non pratica attività fisica nel tempo libero”.
La sedentarietà, secondo quando riferito dal ministero, aumenta con l’avanzare dell’età, in assoluto sono più sedentarie le donne rispetto agli uomini. Secondo il ministro Beatrice Lorenzin: “l’attenzione degli operatori sanitari al problema della sedentarietà rimane ancora bassa, in quanto solo il 30,6 per cento degli intervistati riferisce di aver ricevuto il consiglio di effettuare una regolare attività fisica”.