Per gli esodati della scuola i Quota 96 le prossime ore potrebbero essere decisive perchè nella mattinata domani 5 febbraio è atteso il si definitivo della commissione bilancio al nuovo testo unificato a firma degli Onorevoli Ghizzoni del partito Democratico e Marzana del M5S.
Il testo unificato che ha già avuto il parere favorevole della commissione Scienza, Istruzione e Cultura della Camera prevede la possibilità di accedere al sistema pensionistico per tutti coloro del comparto scuola che nell’anno scolastico 2011/2012 hanno raggiunto i requisiti per la pensione previsti prima dell’entrata in vigore della legge Fornero.
Sono circa in 4.000 i Quota 96 che potrebbero accedere cosi alla tanto sospirata pensione anche se dopo l’auspicato si della Commissione Bilancio bisognerà attendere che la proposta Ghizzoni e Marzana, prima di diventare definitiva, compia tutto il suo iter parlamentare.
Anche per i lavoratori precoci e usuranti e per gli esodati il 2014 ha avuto inizio con delle buone prospettive.
Per gli esodati la legge di stabilità del 2014 ha trovato i fondi per la salvaguardia di altri 20.000 componenti della categoria.
Ricordiamo che gli esodati, che attualmente si ritrovano in molti senza lavoro e senza copertura pensionistica, sono i lavoratori che pur avendo maturato secondo la vecchia riforma il massimo dei contributi, con l’attuale legge pensionistica targata Fornero, non possono accedere alla pensione perché non hanno raggiunto il sessantaseiesimo anno di età.
Per le tre categorie enormemente svantaggiate dalla riforma Fornero e cioè esodati, lavoratori precoci e usuranti sembra aprirsi un nuovo spiraglio con la proposta del nuovo Ministro del lavoro Enrico Giovannini.
Con l’idea del Ministro Giovannini del “prestito pensionistico” tutti i lavoratori nel privato ed i disoccupati che hanno compiuto il sessantaduesimo anno di età potranno accedere al prepensionamento facendone apposita domanda all’Inps e ottenendo un assegno mensile pari al 90% della pensione effettivamente maturata.
Proposta che potrebbe essere ritenuta validissima proprio dai lavoratori precoci e usuranti e soprattutto dagli esodati.
Al compimento del sessantaseiesimo anno si età chi ha aderito al “prestito pensionistico” dovrà restituire le somme percepite con una decurtazione sul vitalizio pensionistico mensile dall’8 al 10%.