Il nuovo anno può essere decisivo per le tanto agognate modifiche alla riforma Fornero richieste da più parti e ritenute indispensabili da molti politici essendo l’attuale sistema pensionistico molto carente secondo alcuni aspetti.
L’aumento dell’età pensionabile a minimo sessantasei anni di età previsto nel nuovo sistema pensionistico è vero che ha dato una grande boccata di ossigeno alle martoriate casse dell’Inps ma sta facendo pagare alle nuove generazioni un conto molto salato in termini occupazionali.
Il tanto menzionato ricambio generazionale con la riforma Fornero di fatto si è bloccato con un tasso giovanile in Italia di non occupati di oltre il 41%.
Altro tasto dolente della riforma Fornero è di aver creato categorie di lavoratori come gli esodati che erano senza lavoro ma in procinto di andare in pensione che con l’aumento dell’età pensionabile si sono ritrovati senza nessun sostegno economico.
Allo stato attuale solo una parte di esodati sono stati salvaguardati altri sono ancora in attesa che il governo trovi una soluzione con un nuovo sistema di prepensionamento o con la possibilità di far accedere direttamente in pensione.
In questa ottica generale viene vista come una buona proposta quella presentata qualche giorno fa dall’attuale Ministro del Lavoro Enrico Giovannini del “prestito pensionistico” che prevede di poter andare in prepensionamento se si ha due requisiti essenziali.
Il primo di aver compiuto il sessantaduesimo anno di età il secondo di aver maturato almeno trentacinque anni di contributi.
Se si è in possesso di questi due contributi il lavoratore o il non occupato in attesa di occupazione potrà richiedere volontariamente, il “prestito pensionistico” non sarà obbligatorio, di andare in prepensionamento ricevendo dall’80 al 90% della rendita mensile pensionistica effettivamente maturata.
Una volta compiuti i sessantasei anni e quindi avere la possibilità di accedere alla pensione l’ex lavoratore dovrà restituire la somma percepita con il “prestito pensionistico” con una ritenuta alla fonte sulla pensione dal 10 al 15% della retta mensile.