Lo scorso 14 marzo è avvenuto un evento storico. E’ stato lanciato nello spazio, da una base aerospaziale russa, un razzo denominato Proton con destinazione il Pianeta Rosso. La missione che dovrà compiere il razzo sarà importantissima e prevede l’arrivo di Proton su Marte per il prossimo 19 ottobre, dopo 6 mesi di navigazione e dopo che percorrerà 140 milioni di chilometri. La missione de Proton è stata ideata dall’agenzia spaziale europea Esa ed è stata denominata ExoMars.
L’obbiettivo della missione su Marte, che vede la partecipazione di alcuni ingegneri italiani, è quella di studiare il pianeta rosso in modo da preparare tra un po’ di anni la colonizzazione del pianeta da parte dei terrestri. La missione doveva già partire lo scorso gennaio poi ci sono stati alcuni intoppi che ne hanno impedito il lancio.
Proton cercherà, studiando anche il sottosuolo del pianeta rosso, di comprendere se in passato c’è stata vita su Marte. In particolare il razzo cercherà di comprendere come si potrà ancorare al sottosuolo del pianeta rosso un’astronave che ha a bordo degli umani.
La missione vede una massiccia partecipazione dell’Italia che ha investito molto in questo importantissimo progetto sia in termini economici che di uomini. La tecnologia che è a bordo del razzo che è partito lunedì scorso con destinazione Marte è stata studiata e prodotta tutta in Italia.
La missione ExoMars, oltre a comprendere come potrà atterrare una navicella spaziale su Marte, avrà l’importante compito di comprendere se nell’atmosfera di Marte vi è la presenza di Metano. Solo tra due anni l’Esa ha in programma il lancio di una nuova somma che avrà a bordo una gigantesca trivella.
La sonda, una volta arrivata nel 2018 su Marte, inizierà a trivellare fino ad una profondità di due metri con lo scopo di scoprire se vi è ancora acqua e tracce di vita nel sottosuolo del pianeta rosso. Il pianeta Marte è stato scelto per questa ambiziosa spedizione perché è molto simile come conformazione alla Terra. Sul pianeta rosso, come sulla Terra, ci sono altipiani e altissimi vulcani ed inoltre il sottosuolo è ricco di metalli come il nostro pianeta.
Il grande obbiettivo della missione su Marte è quello, un giorno, di poter colonizzare Marte, costruendo sulla sua superficie una struttura che possa essere la dimora di uomini che dovranno sfruttare al meglio le ricchezze del sottosuolo del pianeta rosso.
Roberto Battiston, massimo dirigente dell’ASI, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sul lancio del razzo che tra sei mesi raggiungerà Marte: “Il giorno del compleanno di Schiaparelli l’Italia si presta a contribuire in tanti modi a questa missione anche attivando il supporto di terra per le misure di telemetria fatte dalla nostra base a Malindi, che permettono di controllare la perfetta posizione delle fasi finali nell’orbita del nostro pianeta prima del salto verso Marte”.
Il presidente dell’Asi ha anche detto che: “Questi risultati si possono ottenere solo attivando la collaborazione internazionale sia all’interno dell’Europa sia tra Europa e Russia, come nel caso di ExoMars. Fa riflettere come lo spazio sia unificante in un’Europa con contrapposizioni politiche, come quelle sui migranti, o tra Europa e Russia divise sulla questione Ucraina”.