Ci sono voluti 12 mesi di indagini per incastrare 21 furbetti del cartellino all’Asl di Avellino. Gli investigatori hanno installato ben 4 telecamere, una all’interno degli uffici e tre all’esterno dell’edificio di Via Imbimbo per riuscire a filmare il comportamento anomalo dei dipendenti dell’Asl.
Il pm di Avellino ha deciso di rinviare a giudizio i 21 dipendenti dell’Asl che dovranno rispondere di truffa nei confronti dello Stato. Il giudice ha anche chiesto che i furbetti del cartellino siano sospesi dal servizio per 5 mesi.
Ci sono voluti mesi di indagini per poter incastrare 21 dipendenti dell’Asl di Avellino che timbravano il loro cartellino e poi, invece di andare a lavorare, andavano a sbrigare alcune faccende personali.
I 21 dipendenti che avevano l’abitudine di timbrare il cartellino per poi abbandonare il posto di lavoro, sono stati incastrati da alcune telecamere poste all’interno degli uffici e nella stanza dove era stato installato il badge. Tutti i 21 dipendenti prestavano il loro servizio presso la sede centrale dell’Asl di Avellino, in via degli Imbimbo. Sembrerebbe che i dipendenti dell’Asl fossero, negli ultimi giorni, a conoscenza dell’esistenza di alcune telecamere che erano state installate per incastrarli. Dai video in possesso delle forze dell’ordine, anche sapendo dell’esistenza delle telecamere, i dipendenti dell’Asl di Avellino avevano continuato a timbrare il loro cartellino per poi ad abbandonare il posto di lavoro.
Alcuni dei 21 dipendenti, in segno di sfida, subito dopo aver timbrato il cartellino avevano mostrato verso le telecamere il loro badge o avevano salutato la telecamera, alcuni addirittura mostrando il dito medio.
Gli investigatori hanno tenuto una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il questore di Avellino, Maurizio Ficarra, e il procuratore capo della città campana Rosario Cantelmo. Gli inquirenti hanno reso noto che le indagini erano iniziate un anno fa.
Gli inquirenti hanno anche detto che i dipendenti assenteisti dell’Asl erano venuti a conoscenza dell’esistenza delle telecamere ed alcuni di loro avevano cercato di scoprire dove erano state installate.
In particolare la guardia di vigilanza, che prestava servizio all’Asl, cercando di dare una mano ai 21 assenteisti, munito di un cacciavite, aveva cercato di disinstallare una telecamera che era stata posta all’interno degli uffici dell’Asl.
Gli investigatori hanno reso noto che, in totale, le telecamere installate erano 4. Una all’interno e le altre tre all’esterno. Gli inquirenti hanno definito il modus operandi dei dipendenti dell’Asl: “sprezzante delle regole e di ogni possibile controllo”.
In alcuni casi, a strisciare il badge per i dipendenti assenteisti, erano altri colleghi. Fra i dipendenti sorpresi a strisciare il badge e poi abbandonare il posto di lavoro ci sono quattro dirigenti medici.
I dipendenti erano solidali fra loro, quando uno di loro era impossibilitato a timbrare il badge era un altro a farlo e poi a quest’ultimo, in un’altra giornata, veniva ricambiato il favore.
Il Gip del Tribunale di Avellino ha chiesto per i 21 dipendenti assenteisti 5 mesi di sospensione dal lavoro. Inoltre, i 21 dipendenti dovranno rispondere penalmente del reato di truffa ai danni dello Stato.
Mario Ferrante, commissario dell’Asl di Avellino, che aveva denunciato alla magistratura l’anomalo comportamento di alcuni dipendenti ha anche riferito che altri provvedimenti saranno adottati prossimamente.
Il commissario dell’Asl ha anche dichiarato che: “Avvierò le procedure per il licenziamento e non appena verranno quantizzate le ore di assenza ingiustificata dei dipendenti indagati, chiederò alla Corte dei Conti di recuperare all’amministrazione le somme equivalenti”.