Il glifosato è una sostanza che per molti scienziati può recare danni gravissimi all’uomo. Secondo i ricercatori questa sostanza è una delle cause dell’insorgenza di tumori.
La presenza di glifosato è stata trovata, grazie ad alcuni test, in un cibo che è molto utilizzato soprattutto nella dieta mediterranea, la pasta. In realtà i test hanno costatato la presenza di questo pericoloso pesticida anche in altri alimenti come l’acqua, i biscotti e corn flakes.
Il pesticida che secondo l’organizzazione mondiale della salute è cancerogeno è contenuto in tantissimi alimenti. Tra pochissime settimane la comunità europea è chiamata al voto per l’autorizzazione dell’uso in agricoltura del pericoloso pesticida. Sembra che in un primo momento i compenti della commissione della comunità Europea avevano deciso per un rinnovo della concessione dell’uso del glifosato per altri 15 anni poi, in seguito alle pressioni anche dei ministeri della salute delle singole nazioni, si è stabilito che il rinnovo molto probabilmente sarà solo di 7 anni.
In questi giorni alcuni ricercatori hanno condotto un importante analisi denominata Test Salvagente ed hanno potuto constatare la presenza del glifosato in 50 alimenti tra cui anche la pasta e l’acqua.
Il pesticida usato in agricoltura fino all’anno scorso era sconosciuto a molti ora, invece, è diventato notissimo da quando l’Organizzazione mondiale della sanità lo ha incluso tra gli alimenti cancerogeni.
Contro la decisione dell’Organizzazione Mondiale della Salute si è espressa l’Efsa che ha dichiarato che il glifosato potrebbe nuocere alla salute ma che giornalmente si assumono solo 0m5 mg per chilogrammi di peso corporeo.
Sono tantissimi i paesi che ritengono che il pesticida debba essere bandito. Il glifosato è il pesticida più diffuso in tutto il mondo ed è utilizzato dal 1950.
In un primo momento il glifosato era stato ritrovato in alcune birre tedesche poi in alcune svizzere in seguito i ricercatori italiani hanno fatto il Test Salvagente che ha potuto constatare la presenza anche in altri alimenti come pasta e acqua,
Riccardo Quintili noto ricercatore che ha condotto lo studio sul glifosato ha così commentato i risultati del test: «Una roulette russa – in cui né le aziende né i consumatori possono stare tranquilli. Per una stessa marca, infatti, sono stati trovati lotti in cui è stato rintracciato l’erbicida accanto a lotti che non lo contenevano. I residui, fortunatamente sempre inferiori ai limiti di legge, testimoniano però una contaminazione diffusa, quasi ubiquitaria».
Mario Piccialut, massimo responsabile della Confindustria del settore dolci e paste italiane, ha preso le difese dei prodotti del nostro paese: «Evitiamo allarmi ingiustificati che rischiano di disorientare tutti, non solo i consumatori, ma anche chi produce alimenti – Le quantità rilevate sono così minime che non sarebbe possibile superare i limiti di sicurezza stabiliti dalle autorità sanitarie neppure mangiando 200 kg di cibo al giorno».