L’uomo spesso si dimentica le sue origini. L’uomo è sempre un animale ed in molti casi riesce a governare i suoi istinti in altri purtroppo no. Accade che non riesca a governare i suoi istinti quando si trova in un habitat non suo. A quel punto è il cervello resta sempre in allerta per proteggerlo da eventuali inconvenienti.
Uno dei problemi principali quando si è fuori in vacanza è quello di trovare un comodo letto dove riuscire a dormire come si fosse a casa. Molto spesso accade che quando si è fuori casa difficilmente si riesca a dormire su un nuovo letto.
In molti si sono sempre chiesti il motivo per il quale cambiare il letto determina in molti casi non dormire la notte e alzarsi la mattina non riposati, con male alla schiena e alle gambe.
Tanti ritenevano che fosse il nuovo materasso o il differente cuscino la causa del non dormire bene ma un’ultima ricerca ha evidenziato che ha determinare uno sfasamento è il cervello che si deve abituare al nuovo ambiente e fino a quando non lo fa è sempre in allerta.
Una ricerca molto particolare è stata condotta da alcuni ricercatori americani che hanno scoperto qual è il motivo che determina l’insonnia nelle prime notte che siamo in vacanza o cambiamo il nostro letto abituale. Secondo quando scoperto dai ricercatori americani la colpa del non dormire bene in vacanza non è del letto ma del cervello dell’uomo.
Una parte del cervello dell’uomo resta sempre sveglio perchè deve monitorare l’ambiente dove si dorme che non è quello abituale ma è diverso una volta che il cervello comprende che non vi è pericolo smette di elaborare pensieri.
Uno studio ha cercato di comprendere per quale strano fenomeno nonostante si possa andare in vacanza in un posto meraviglioso e si alloggi in un hotel da mille e una notte, la notte non si riesce a prendere sonno.
La mattina susseguente è un trauma svegliarsi e si attribuisce la colpa al materasso troppo duro o al cambio di letto. Lo studio condotto da due ricercatori statunitensi ha evidenziato che non è colpa del nuovo letto dell’hotel ma è un problema del nostro cervello.
Lo studio, sui motivi che determinano questo stato di malessere quando si è in vacanza, è stato svolto da Masako Tamaki, un ricercatore americano di origini giapponese, che ha lavorato con il suo team di studiosi della Brown University, una delle più rinomate università americane.
Lo studio è stato svolto esaminando il comportamento di 35 persone in giovane età che sono andate in vacanza per almeno una settimana.
Gli studiosi, in particolare, hanno esaminato il comportamento dei 35 giovani nelle prime due notti di vacanza. I ricercatori hanno verificato che una parte del nostro cervello, l’emisfero sinistro, rimane in attività anche durante il sonno. I ricercatori americani hanno verificato che i 35 giovani dormivano come fanno gli squali o i delfini: con un emisfero del cervello che riposa e con l’altro che, invece, continua ad elaborare dati e pensieri.
I ricercatori hanno spiegato il motivo per il quale il nostro cervello per le prime due notti in vacanza continua ad essere sveglio. L’uomo è un animale, quando è in un ambiente che non conosce il cervello mette in azione l’istinto.
L’istinto rimane, anche in vacanza, sempre in allerta e, dunque, il cervello dell’uomo non riposa completamente. Il cervello durante le prime notti in vacanza è sempre vigile ed attento a quello che può succedere.
Per questo motivo le persone in vacanza si alzano stanche e con dolori fisici come mal di testa.
Pian piano il cervello si abitua anche a stare in un ambiente nuovo e quindi dopo pochi giorni riesce a riposare come si dovrebbe.
Masako Tamaki ha così commentato lo studio: “Il cervello umano è molto flessibile, per questo chi si trova magari ogni giorno in un posto nuovo può comunque avere un sonno su base regolare”.