Un evento dimostrativo atteso da tempo andrà in scena in uno dei parchi più grandi al mondo, al Nairobi National Park in Kenya. Sabato prossimo saranno bruciate diverse tonnellate di avorio, circa 105, che sono state confiscate a tanti bracconieri africani che hanno cospicui guadagni dalla vendita di questo prezioso materiale.
Le 105 tonnellate di avorio sono costate la vita a tantissimi elefanti, si calcola dai 6 mila ai 7 mila. Sempre nella stessa giornata l’esercito provvederà a bruciare più di una tonnellata di corni di rinoceronte.
Da quanto comunicato dalle autorità, saranno più di mille le persone che assisteranno al più grande rogo della storia di avorio.
La manifestazione è stata voluta dal ministero degli interni della nazione africana e da importanti associazioni come il Kenya Wildlife Service con Africa Wildlife Foundation e Save the Elephants.
Isabella Pratesi, massimo responsabile del WWF Italia ha così commentato l’eccezionale evento che avverrà sabato prossimo in Kenya: “I roghi di avorio ovviamente non sostituiscono gli sforzi necessari sul campo per contrastare il bracconaggio e i crimini di natura, ma rappresentano comunque una buona occasione per lanciare al livello globale un messaggio simbolico sullo sforzo che alcuni governi, soprattutto africani, stanno facendo per fermare la distruzione delle popolazioni di elefanti e rinoceronti. Fermare i bracconaggi si può: il Nepal, ad esempio, ha dimostrato che con un impegno sistematico e coordinato si può arrivare a bracconaggio zero, come è accaduto per il rinoceronte dal 2011 in quel paese”
Il ministero degli interni del Kenya e le tante associazioni che hanno organizzato l’evento hanno come unico obiettivo quello di contrastare il bracconaggio e il commercio illegale di prodotti come avorio, corni o pelli di animali in via di estinzione come tigri ed alcune specie di scimmie.
Le associazioni mondiali come il WWF hanno reso noto che gli elefanti sono sterminati dai bracconieri che hanno come unico scopo entrare in possesso dell’avorio.
Nell’ultimo anno sono stati uccisi 30 mila esemplari di elefanti africani. Lo sterminio avviene anche con i rinoceronti che rischiano, per questo, l’estinzione.
In nazioni come la Repubblica del Congo gli esemplari degli elefanti che negli anni ’60 erano 200 mila oggi sono 20mila con la probabilità che l’anno prossimo il numero di questi maestosi animali scenda ancora.
Anche in Tanzania e in Mozambico gli elefanti sono in netta diminuzione.
Un evento molto simile a quello che avverrà sabato prossimo avvenne nel 1989 sempre in Kenya. Ad essere bruciate nel 1989 furono 11 mila tonnellate di avorio.
Il WWF rende noto che altri roghi di avorio illegale sono avvenuti anche in altri paesi come gli Stati Uniti d’America, lo Zambia, il Giappone e la Cina. Anche in Italia solo qualche giorno fa nel centro di Roma si è provveduto a bruciare una tonnellata di avorio.
Il WWF rende noto che: “Le comunità sono la prima ‘linea difensiva’ contro la perdita di natura, a cui deve seguire il sostegno dei governi e il rafforzamento ed equipaggiamento delle guardie locali. Solo una risposta globale può fermare la piaga mondiale dei crimini di natura. Da metà maggio sarà proprio un’area africana la protagonista della nostra battaglia di conservazione scelta per festeggiare i 50 anni di WWF in Italia”.
L’associazione WWF ha anche riferito che ha un proprio reparto denominato Traffic che indaga in tutto il mondo sul traffico illegale di Avorio e di pelli di animali in estinzione.
In 50 anni di attività il WWF ha speso 12 miliardi di dollari per la salvaguardia e la conservazione di animali.
Il WWF ha sottolineato che il bracconaggio non avviene solo in Africa ma quasi in tutto il mondo. In un solo giorno sono tantissimi gli animali che vengono uccisi.
Il bracconaggio con il suo commercio di avorio e di pelli produce ogni anno affari per oltre 23 miliardi di dollari.
Lo stesso Onu, in una recente riunione, ha discusso del bracconaggio ritenendo che è una delle piaghe del mondo e va debellato con tutte le forze.