Le indagini sono iniziate dopo le denunce da parte di alcuni genitori dei piccoli di presunte violenze poi riscontrate dalle forze dell’ordine in seguito a intercettazioni ambientali.
Le indagini sono state portate a termine dal pubblico ministero Simona Filoni di Bari che ha così descritto le brutalità a cui erano costretti i piccoli indifesi: “Schiaffi, colpi sferrati su tutto il corpo, strattonamenti, pedate, calci, forti scossoni sugli arti superiori, accompagnati anche dalla immobilizzazione delle mani e finalizzati a costringere i bambini a stare fermi, trascinamenti lungo il pavimento, colpi inferti dietro la nuca ed in una serie di terribili vessazioni e torture psicologiche, seguite da costanti urla, minacce e gravi ingiurie”.
Gli investigatori hanno indagato per circa 15 giorni di lezioni, dal 31 marzo al 22 aprile. I carabinieri hanno potuto verificare che, nell’arco di sole 2 settimane si sono verificati 37 episodi di violenze: “I singoli episodi pur vedendo come vittime designate prevalentemente tre bambini, tutti dell’età di 3 anni, provocavano gravi danni sull’equilibrio psicofisico di tutti i minori appartenenti alla predetta classe, con gravi ripercussioni sulla loro serena crescita, perché costretti a subire quotidianamente inaudite violenze ed a vivere nel costante terrore e dolore, in un clima caratterizzato dalla sopraffazione e dalla violenza, con gravi sofferenze fisiche, morali e psicologiche per tutti i piccoli coinvolti”.
Uno degli episodi constatati dalle forze dell’ordine è consistita in una violenza da parte di una maestra ai danni di una bambina che: “E’ stata spinta così forte una bimba da farla sbattere di peso contro un banchetto, per poi rimbalzare all’indietro, perdere l’equilibrio e cadere in avanti, a pancia in giù, finendo rovinosamente con tutto il corpo e la faccia sul pavimento, rimanendo esanime per alcuni minuti, senza emettere gemiti o suoni di alcun tipo”.