Riforma pensioni Renzi 2014: ultime novità Quota 96, esodati e lavoratori precoci
Matteo Renzi stamane ha iniziato le consultazioni da nuovo Presidente del Consiglio con le delegazioni dei partiti che rappresentano il parlamento.
Tra due giorni dovrebbe sciogliere le riserve e comunicare l’elenco dei nuovi Ministri.
Il Presidente del Consiglio ieri ha ribadito che intende portare a termine ogni mese una riforma, per febbraio quella elettorale, a marzo toccherà al lavoro, ad aprile pubblica amministrazione e fisco.
Sembra che l’intenzione di Matteo Renzi sia quella di modificare nel contesto più ampio della riforma lavoro anche la riforma pensioni delle Fornero.
Renzi, come molti partiti presenti in parlamento, ritiene opportuno che si rimetta in moto la tanto attesa staffetta generazione che se reintrodotta permetterebbe a chi ha raggiungo il massimo dei contributi, come i lavoratori precoci e i quota 96, di andare tranquillamente in pensione e a chi alla ricerca di lavoro perché perso o perché ha appena finito gli studi di poter avere nuove possibilità di lavoro.
Lo scopo della riforma del lavoro che Matteo Renzi e gli uomini della sua segreteria stanno lavorando e quello di creare nuovi posti di lavoro in un Italia dove la disoccupazione giovanile è arrivata a livelli mai visti prima, secondo gli ultimi dati, con il 41 percento dei giovani che non riescono a trovare uno sbocco occupazionale.
Sicuramente una ipotesi di rimettere in funzione il ricambio generazione, bloccato con l’innalzamento continuo dell’età pensionabile, creerebbe nuovi posti di lavoro che prima non c’erano.
Sempre più probabile appare quindi la possibilità che allo studio di Renzi e dei più stretti suoi collaboratori ci sia l’ipotesi di incentivare i lavoratori ad andare in pensione.
Per gli esodati il problema è molto più grave e differente essendo senza pensione ma purtroppo senza neanche lavoro.
Renzi recentemente disse ad una intervista che uno dei casi da risolvere più velocemente è proprio quello degli esodati perché è impossibile che dei lavoratori da un giorno all’altro si ritrovino senza lavoro e senza pensione.