La prevenzione è importantissima per tutte quante le patologie ed in particolare quando si è ancora piccoli. Un recente studio ha stabilito che il 50% degli adolescenti accusa dei problemi di carattere andrologico.
I problemi di carattere andrologico possono causare a lungo andare anche l’infertilità. La ricerca ha evidenziato che le cause di infertilità possono essere causate anche dalla mancata prevenzione in età infantile.
L’associazione americana per la Medicina Riproduttiva ha reso noto che solo negli Stati Uniti d’America sono più di 6 milioni le persone che hanno problemi di sterilità.
I medici dell’Associazione americana hanno reso noto che l’infertilità colpisce il 10% della popolazione che ha un’età fertile.
E’ in forte crescita l’infertilità maschile in Italia. A lanciare il grido di allarme è la Sia (Società italiana di andrologia), che, con dati alla mano, ha annunciato, in occasione del XXXII Congresso SIA che si terrà in questi giorni a Stresa tra il 28 e il 31 maggio 2016, che in Italia circa 250-300mila coppie vivono il problema dell’infertilità.
Anche in questo ambito gli specialisti sono giunti alla conclusione che un’adeguata prevenzione sin da piccoli è l’unica arma a disposizione che può abbattere le cause della patologia. Infatti circa l’80% dei problemi andrologici può maturare in età evolutiva ma almeno la metà potrebbe esser scongiurata se si adottano alcune misure.
Sottoporsi a regolari controlli, limitare l’abuso di alcool, sostanze stupefacenti, fumo e doping sportivo, curare l’alimentazione e praticare attività fisica, evitare l’eccesso di calore a livello dello scroto con dei semplici accorgimenti come preferire indumenti di cotone o comunque in fibra naturale, indossare pantaloni comodi non a cavallo stretto, tenere le parti intime lontane dalle fonti di calore tipo pc appoggiato sulle gambe, limitare l’esposizione alle sostanze inquinanti. Sono solamente queste le preziose e semplici regole anti infertilità che gli andrologi raccomandano ai genitori per i loro figli.
Durante i lavori del Congresso saranno presentati i risultati del Progetto pilota avviato nel Lazio che ha esaminato circa 600 adolescenti di età compresa i 15 ed i 19 anni. Grazie al monitoraggio dello studio si è riscontrata una preoccupante realtà che dimostra che su 6 ragazzi su 10 sono affetti da una o più patologie andrologiche.
Molteplici sono i benefici che si otterrebbero se venisse messa in pratica una efficace politica di prevenzione a partire dall’autopalpazione e diagnosi precoce che porterebbe ad un considerevole riduzione delle patologie oltre che ad un notevole risparmio della spesa pubblica di circa 76milioni di euro entro il 2025 per il servizio sanitario.
“Purtroppo fino ad oggi – ha dichiarato il dott. Matteo Sulpasso, primario della U.O. di chirurgia pediatrica e andrologia pediatrica dell’età evolutiva, Clinica Pederzoli, Peschiera del Garda (VR) e Membro della commissione nazionale SIA – non è mai stata fatta una simile prevenzione nei pazienti in età evolutiva, un errore di cui adesso si pagano le spese”. Si impone una rete di collaborazione con i pediatri di famiglia che dovranno contemplare nei bilanci di salute anche la situazione andrologica del paziente che verrà monitorata tramite la compilazione a età prestabilite di una scheda andrologica, messa a punto grazie alla collaborazione tra la Società Italiana di Andrologia (SIA) e la Società Italiana di Pediatria (SIP)”.
Il programma di prevenzione prevede che il pediatra effettui i controlli sul paziente rispettando le fasce di età e registrando su una scheda, che avrà una rigida cadenza temporale dai 6 mesi ad un anno, gli esiti dei monitoraggi della posizione del testicolo, delle eventuali patologie del dotto peritoneo-vaginale, a 5 anni per fimosi, aderenze balano-prepuziali, dai 10 anni fino ai 14 anni per stadio puberale, varicocele sinistro e ginecomastia. Anche il presidente SIA, dott. Giorgio Franco ha ribadito con soddisfazione che :”grazie a questa iniziativa il pediatra avrà i mezzi e le competenze per monitorare l’apparato genitale dei suoi piccoli pazienti maschi dalla nascita fino all’età in cui passeranno sotto il medico di medicina generale secondo precise indicazioni di valutazione dettate dalla scheda andrologica”.
Il Significato di Sterilità
Nel pieno rispetto del suo significato medico, si parla di sterilità in presenza di un’oggettiva incapacità della coppia di ottenere una gravidanza dopo 12 mesi di rapporti sessuali regolari e senza uso di metodi anticoncezionali; alcuni autori estendono tale periodo sino ai due anni.
In ogni caso, sterilità non è sinonimo di infertilità, almeno in senso stretto; quest’ultimo termine, infatti, esprime l’incapacità della donna di condurre la gravidanza fino alla vitalità fetale, nonostante sia perfettamente in grado di concepire.
Quello della sterilità è un tema assai delicato, che supera la semplice connotazione organica per influire pesantemente sulla psiche del soggetto, sulla vita sessuale e su quella di relazione. In molti casi, quindi, il problema si trasforma in un dramma personale e di coppia, in un dispiacere che, dati alla mano, affligge – sia pur in maniera diversa – il 12-15% delle coppie italiane, fino a sfiorare percentuali vicine al 20%. Un dato già di per sé preoccupante, ma che in un prossimo futuro potrebbe assumere dimensioni ancor più allarmanti.
Sebbene la scoperta di non poter avere figli possa risultare alquanto deludente e frustrante, esistono diverse ragioni per le quali è bene non disperare. La medicina moderna, infatti, offre numerose soluzioni al problema sterilità. Soluzioni indubbiamente efficaci – seppur con i loro limiti – ma che non devono far dimenticare che l’arma migliore contro la sterilità e molti altri mali del secolo rimane comunque la prevenzione.