La procura di Trani chiarisce nessun legame tra vaccini e autismo
Una coppia di genitori di una città a nord di Bari, un po’ di tempo fa, aveva fornito una documentazione di una consulenza medica, nella quale si affermava che i loro due figli, che oggi hanno 9 e 14 anni, fossero stati colpiti da autismo, a seguito della vaccinazione contro la rosolia, la parotite e il morbillo ( Mpr).
La procura di Trani ha decretato che non esiste nessuna correlazione tra la somministrazione del vaccino pediatrico trivalente e l’insorgenza dell’autismo.
L’indagine epidemiologica compiuta in Puglia ha stabilito che anche nei bambini non sottoposti a vaccinazione ci siano state manifestazioni di questo disturbo.
I bambini di questa coppia erano stati visitati da una commissione medica che non condividendo la diagnosi ha escluso la relazione tra il vaccino e l’autismo. “Sembra razionale eseguire alcuni esami ematochimici nei soggetti a rischio e, in particolare, nei bambini piccoli”, in modo “da avere qualche elemento in più per capire se sono nella condizione di sopportare lo stress immunitario delle vaccinazioni senza rischi gravi per la salute”, scrivono i consulenti nella Procura di Trani.
I consulenti, riferendosi agli esami ematochimici continuano dicendo: “su questa linea molto sensata e basata sul principio di precauzione si era espressa anche la nostra Corte costituzionale (sentenza numero 258 del 20-23 giugno 1994) che diceva: ‘E’ necessario porre in essere una complessa e articolata normativa di carattere tecnico che individui esami chimico-clinici idonei a prevedere e prevenire possibili complicanze da vaccinazione”.