Andrea Bellavite, l’ex parroco diventa sindaco di Aiello ha una grande passione per la politica ed aveva già tentato l’avventura di candidarsi come sindaco di Gorizia ma non era stato il più suffragato. Questa volta è sceso in campo nel suo paese di origine ad Aiello.
I suoi concittadini hanno voluto premiare l’ex prete del paese con più di 600 voti che hanno permesso a Andrea Bellavite di essere il nuovo sindaco di Aiello un piccolo paese in provincia di Udine
Una storia che sta suscitando molto interesse quella dell’ex parroco di Aiello che ha deciso di candidarsi a sindaco del piccolo comune friulano e che alle scorse elezioni, anche se con un piccolissimo scarto, è riuscito a vincerle diventando il nuovo primo cittadino.
Lo scarto tra i due canditati sindaco alla fine dello spoglio è stato molto esiguo, l’ex parroco ha vinto l’elezioni con solo 34 voti in più. Ora tutti in paese si aspettano che l’ex sacerdote faccia i miracoli ad Aiello.
Dall’abito talare alla fascia tricolore. Dal sacro al profano. Da pastore della sua comunità religiosa a rappresentante delle istituzioni. Da “Don Andrea” a signor sindaco. Di chi stiamo parlando? Di un ex parroco che ha scelto di sua volontà di lasciare il sacerdozio per dedicarsi al bene dei suoi concittadini che lo hanno scelto eleggendolo a sindaco.
Adesso si chiama per tutti Andrea Bellavite ed è il nuovo sindaco di Aiello del Friuli, un paese che sorge nelle vicinanze di Udine e Gorizia con i suoi circa 2000 abitanti. Alle ultime elezioni amministrative Bellavite, correndo per la lista civica “Progetto comune”, è riuscito a conquistare la fascia tricolore con solo 34 voti di scarto, 621 contro 586, sull’avversario Roberto Festa, sindaco uscente del paese. Il prete che diventa sindaco è una novità assoluta, ed ecco che Bellavite diventa per tutti il “Don Peppone” della situazione.
Ma cosa ha spinto il “Don Andrea” ad “allontanarsi” dall’altare, dalle sue prediche ai tanti fedeli che lo seguivano per salire sulla poltrona da primo cittadino di Aiello? Lui risponde: “Sono innamorato della politica e del buon “fare”. Mi ispirerò ai percorsi del passato come quelli di Don Lorenzo Milani e Ivan Illich e del presente che ha come suo massimo rappresentante Papa Francesco. E’ il suo esempio che mi ha convinto a portare i suoi valori nella vita da laico”. “Adesso – ha spiegato l’ex parroco dall’animo anticorfomista nonché scrittore dei libri “L’Isonzo”, “Il Carso” e “Lo spirito dei piedi”, – sono emozionato e commosso. Non credevo potesse accadere qualcosa di simile. Volevo e voglio mettermi alla prova”.
Il nuovo sindaco ha un desiderio: incarnare il bisogno di rinnovamento nella società, così come ha fatto il Papa nella Chiesa. E chiarisce come è riuscito in questa unica impresa: “Abbiamo messo insieme tante componenti, dagli esponenti del Pd agli ambientalisti a coloro che fanno parte della comunità senza appartenenze politiche specifiche. La base del nostro lavoro ha avuto come motivo conduttore il rinnovamento del tessuto sociale della tradizione”. Il cambiamento si percepisce subito. Le sue origini da uomo di chiesa si sono subito fatte strada abbattendo l’arido clichè della vecchia politica quando rivolge all’ex sindaco il suo ringraziamento ed un auspicio: “Voglio ringraziare il sindaco uscente per il lavoro fatto e credo che si potrà aprire un periodo di collaborazione tra i due gruppi anche se i programmi elettorali sono diversi”. E si confessa alla stampa: “Tutto sommato, sarebbe stato più facile stare all’opposizione. Assai più difficile è invece amministrare e fare delle scelte per i cittadini. Adesso inizia davvero il duro lavoro per capire come funziona la complessa macchina amministrativa”.