Economia pugliese, si riparte dal comparto edile
L’economia pugliese, come del resto quella di tutta Italia, non è in uno stato di salute ottimale. Certo, una piccola ripresa sembra ci sia stata, ma siamo ben lontani da quella che si può definire un’economia stabile complice anche l’uscita della Gran Bretagna dall’UE, sebbene ancora tali effetti non si avvertano in modo importante.
L’economia della regione, però, ha bisogno di essere rimessa in piedi, anche perché le potenzialità ci sono tutte. Non sono positivi i dati in possesso per quanto riguarda il comparto dell’edilizia che, in questi anni di crisi, ha subito un vero colpo praticamente ovunque. In Puglia si parla di una perdita del 40% degli occupati in questo comparto dal 2008 al 2015, passando quindi da 126 mila a 80 mila unità. Insomma, una vera disfatta. Occorre quindi una politica diversa che favorisca la ripresa del mercato del mattone, perché diversamente sarà difficile che i cambiamenti a livello nazionale possano influenzare quelli della regione.
Ma da dove cominciare? Fondamentalmente gli esperti del settore pensano che si debbano semplificare e rendere decisamente più convenienti quelli che sono gli interventi di rigenerazione urbana delle città pugliesi, inoltre si devono far ripartire i finanziamenti sulle infrastrutture. Tutto questo basterebbe sia a favorire una ripresa, sia a creare nuovi posti di lavoro, quindi si otterrebbero due cose al posto di una sola.
Un’altra cosa fondamentale è la concessione di mutui che devono essere erogati con più facilità. Molto è già stato fatto, ma ancora non è abbastanza perché ci sono troppe famiglie che non riescono ad accedervi e devono valutare altre forme di finanziamento anche sul web come prestiti unicredit o affini (dettagli su http://espertoprestiti.com/prestiti-unicredit), usando anche i portali specializzati dove mettere a confronto eventuali occasioni convenienti, con una discreta apertura anche sul prestito cambializzato.
E ancora, si dovrebbero coinvolgere altre organizzazioni del comparto edile perché questo, da solo, garantisce il 30% dell’occupazione di tutto il settore industriale, e se si pensa a importanti realtà come l’Ilva, si ha il polso della situazione. Molto può essere fatto nel settore dell’edilizia vacanziera, quindi per quanto riguarda la costruzione di stabili dedicati alla vacanza, valorizzando le zone di località costiere che fino a oggi no sono state ancora prese in seria considerazione e che potrebbero giovare moltissimo all’economia della Puglia.