Il settore della finanza alternativa in Europa ha registrato crescite significative nel 2015, tanto che il 2016 può davvero considerarsi l’anno della consacrazione. Il volume delle transazioni registrate da tutti i segmenti in Europa ha superato il miliardo di euro (dati 2015), in crescita del 72% rispetto all’anno precedente, con un forte consolidamento nella parte occidentale del Vecchio Continente. È quanto risulta da un report dell’Università di Cambridge sullo stato del settore della finanza alternativa a livello europeo dal titolo “Sustaining Momentum”.
Il paper, firmato dal Cambridge Centre for Alternative Finance, in partnership con KPMG e il supporto di CME Ventures, rappresenta fin dalla prima edizione il benchmark di riferimento per investitori ed operatori del settore. L’analisi mette in evidenza come al di fuori del Regno Unito, Germania, Francia e Olanda sono i paesi maggiormente rappresentativi per volumi generati, ma l’Italia, in proporzione, ha registrato il più elevato tasso di crescita di tutto il Continente, con un +287%.
La nascita e il successivo boom della finanza alternativa basata su broker online è la diretta conseguenza di una rivoluzione in atto nell’ambito economico-finanziario del globo; un cambiamento di natura fisiologica, prodotto da fattori e episodi di natura politica, sociale e civile che hanno rimodellato la finanza e le borse. Una crescita stimolata in particolare dal settore dell’Invoice Trading (lo scambio di crediti commerciali su piattaforme dedicate), che nel 2015 ha inciso per il 12% del totale delle transazioni “italiane”, e ha quadruplicato i volumi con 15 milioni di euro di operazioni, contribuendo a migliorare la gestione della liquidità di decine di pmi italiane. In Italia i numeri sono ancora molto piccoli, tuttavia, considerati ancora i bassi volumi di transazioni pro capite, proprio il nostro Paese è quello che nel lungo periodo potrà esprimere le migliori potenzialità di crescita.
Il successo della finanza alternativa è sicuramente favorito dal fatto che nonostante la rete di sportelli italiana si sia sviluppata in modo spropositato, grazie anche ad un contesto di concentrazione dei player del mercato, la clientela bancaria italiana è ormai stanca dei continui scandali bancari che non smettono ogni 3 mesi di far capolino nelle nostre testate giornalistiche.
Il sistema finanziario tradizionale è obsoleto e vecchio, si basa su sistemi tecnologici che lo tengono legato a modelli antichi e per questo non può innovare.
Il costo assurdo degli sportelli è il disastro delle banche. I giovani se possono, evitano di andare in una filiale bancaria. Per mantenere in vita gli sportelli, gli istituti di credito sono costretti a tenere alto il costo delle transazione, anche nei servizi online, per mantenere un sistema che non dovrebbe più esistere. Le banche usano un sacco di tecnologia, ma non ne trasferiscono i benefici ai consumatori perché devono sostenere il costo dei loro sportelli.