Il tanto auspicato turnover e ricambio generazionale sembra aver preso piede nell’esecutivo Renzi.
Ieri Marianna Madia, Ministro della Pubblica Amministrazione ed esponente di spicco del Pd e dell’esecutivo Renzi, ha parlato senza mezzi termini di ricorrere per i dipendenti statali al prepensionamento per fare in modo che anche negli uffici pubblici si possano creare nuovi posti di lavoro e dare quindi nuove opportunità ai giovani ed a chi è rimasto senza lavoro.
Fino ad ora nessuno dell’esecutivo Renzi aveva rilasciato dichiarazioni del genere ed una simile apertura verso la flessibilità e il prepensionamento sembrava che non dovesse essere mai fatta dal nuovo governo, invece proprio uno dei ministri più giovani e autorevoli ha rilanciato la proposta per i dipendenti pubblici di andare prima in pensione in modo da poter creare il tanto atteso ricambio generazionale fermo in Italia da decenni.
Già in precedenza con l’esecutivo Letta si era aperta l’ipotesi del prepensionamento con la proposta dell’ex Ministro del lavoro Giovannini del prestito pensionistico che prevedeva per tutti coloro che avevano compiuto il sessantaduesimo anno di età ed aver accumulato il massimo dei contributi pensionistici, la possibilità di accedere alla pensione, con una decurtazione della pensione effettivamente spettante dall’8 al 10%.
C’è da vedere ora come intende procedere l’esecutivo Renzi sul prepensionamento. tanto atteso da numerose categorie come gli esodati, i lavoratori precoci e usuranti e soprattutto se intende estenderlo anche, come tutti si auspicano, ai dipendenti privati.
Ora si attende che il Ministro Maida e l’esecutivo Renzi approntino la riforma della Pubblica amministrazione per sapere più nei dettagli quale forma di prepensionamento e flessibilità intendono adottare.
Intanto da Renzi in persona sono state smentite le voci su possibili tagli alle pensioni di invalidità e di prelievi sulle pensioni superiori ai duemila euro.
Siattende, inoltre, di sapere se il governo intende anche mettere mano in maniere ancora più consistente all’attuale riforma pensionistica della Fornero e in che modalità.