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Esclusa dalla cena di classe ​perché disabile, “non vorremmo che tu venissi. Da tutta la classe”

 

 

 

Non è stata invitata a una cena di classe perché disabile. La triste storia è accaduta a Parma e sono stati i genitori della 16enne a denunciare il sopruso alla polizia postale e al provveditore.

 

 

 

Lo avrebbero scoperto leggendo una chat di WhatsApp. Padre e madre parlano di “bullismo” e rivelano quanto avvenuto nella classe di una scuola superiore. A raccontare il caso è la Gazzetta di Parma.

 

Il testo del messaggio “incriminato” è abbastanza chiaro: “È nostra intenzione fare una cena di classe, anche magari per parlare di altro invece che di scuola, e preferiremmo che non ci siano genitori, ma dal momento in cui deve essere presente una figura per te, non vorremmo che tu venissi. Da tutta la classe”. La ragazza avrebbe risposto: “Io sono una persona come tutte le altre. Mia mamma esce, poi per andare in giro sola prendo la carrozzina elettrica e quando ho bisogno la chiamo al telefono”. “Ma hai capito il senso del messaggio?”; “Con la comprensione siamo messi un po’ male”; “E poi dobbiamo camminare tanto poi stiamo in centro”; “Perche? non hai detto prima che avevi la carrozzina elettrica? Non siamo andate in gita per questo!”; “Ci prendi per il c*?” sono alcune delle repliche umilianti e offensive che i genitori leggono increduli il giorno dopo sul telefono della figlia.

 

La scuola, avendo preso atto dei gravi fatti, ha consigliato ai genitori di fare denuncia alla polizia postale. Ma non si è potuto procedere perché non si sarebbe trattato di un fenomeno reiterato tale da configurare reati di stalking, bullismo o atti persecutori.

 

Il provveditore ha sottolineato l’importanza dell’attenzione che la scuola “ha e deve avere verso la disabilità poiché ha l’inclusione come uno dei suoi principali compiti e obiettivi”.