Aveva 39 anni Chiara Fumai ed era una delle artisti più conosciute nel panorama italiano contemporaneo.
Il suo corpo è stato trovato nella tarda serata di ieri nella galleria Doppelganger che ospitava le sue opere.
Sembra che la causa della morte sia stata un’overdose di farmaci. I suoi funerali si svolgeranno oggi alle 17 presso la chiesa del Sacro Cuore a Bari.
Pubblichiamo una delle sue ultime interviste: “Con la mia ricerca cerco di valorizzare le diversità. Mi interessa usare l’arte per ridiscutere l’ottica logocentrica, fallocentrica, su cui è basata la più diffusa visione del mondo (occidentale).
Come ho spesso dichiarato, attraverso le mie opere io non pretendo di fornire delle risposte allo spettatore. Io mi limito a formulare, estetizzandole, delle domande precise e cerco di farlo muovendomi al di là del bene e del male. Sottraendo le mie opere al punto di vista dominante, è inevitabile che il mio operato risulti fortemente polarizzato e quindi ultra-femminista.
Nonostante io appartenga ad una generazione post-post-post femminista, sono onorata di portare ancora questa etichetta: sono stati questi movimenti a permettermi di diventare un’artista e a farne una professione a tempo pieno, non i grandi filosofi sistematici. È giusto, ogni tanto, mostrare la propria riconoscenza”.