Una trappola. Un tentativo organizzato di strappare un bimbo di dieci mesi dal passeggino che la madre stava spingendo sul marciapiede. Quattro persone, due uomini e due donne, forse nomadi secondo l’ipotesi della polizia, ricercate fra Parioli e Salario perché sospettate di aver cercato di rapire un piccolo nel pomeriggio di giovedì scorso fra via Alessandria e piazza Regina Margherita. Gli investigatori ritengono attendibile il racconto di una quarantenne romana soccorsa poco dopo le 15 da alcuni passanti e poi anche dagli uomini delle volanti e dalle autoradio del commissariato Salario-Parioli.
La donna era sotto choc, il piccolo strillava disperato. Erano passati solo pochi istanti e un capannello di persone si era radunato attorno a madre e figlio. «Nei pressi dell’incrocio con viale Regina Margherita due uomini si sono avvicinati e hanno fatto i complimenti al bambino. “Quant’è bello”, hanno detto, o qualcosa del genere – ha raccontato la quarantenne – poi in un attimo è comparsa una donna di 30-40 anni, indossava bracciali e collane: si è chinata sul passeggino e ha cercato di strappare mio figlio dalle cinture. Non ci volevo credere, mi sono messa a gridare, poi a correre con il passeggino verso l’incrocio, ma dall’altra parte ho visto una ragazza che mi veniva incontro e anche lei ha tentato di portarmi via il bambino». Una scena da brividi, in pieno giorno. Le urla della mamma e del figlioletto hanno richiamato l’attenzione di parecchi passanti e anche di alcuni abitanti dei palazzi che si affacciano sull’incrocio, piuttosto trafficato.
Le note di ricerca dei quattro, subito spariti, sono state diramate dalla sala operativa della Questura. Oltre alla donna che indossava monili piuttosto appariscenti, gli agenti cercano due uomini, uno dei quali non alto – poco più di un metro e sessanta – entrambi vestiti in maniera elegante. La battuta svolta dalle volanti nel quartiere non ha dato esito, ma sarebbero state acquisite le immagini delle numerose telecamere puntate su quel tratto di strada (e anche prima) per identificare gli aggressori e tentare di ricostruire i fatti: capire soprattutto il modus operandi del quartetto e se aveva seguito la donna con il bambino già da qualche minuto. Particolare che renderebbe ancora più inquietante la vicenda.