Gira per la città armato di Kalashnikov, massacra di botte un ragazzo, stava cercando due persone che infastidivano la madre
Massacra di botte un ragazzo e quando arrivano le volanti della polizia cerca di fuggire, addosso aveva un Ak47, un Kalashnikov. Protagonista Gianluigi Fabio Manolo Recrosio, un italiano di 42 anni, pregiudicato anche per tentato omicidio negli anni ’90.
Gli agenti di quattro pattuglie della Questura di Milano sono intervenuti in via Giambellino perché avvertiti di un pestaggio in corso.
Quando sono arrivati, hanno visto un ragazzo a terra e un uomo che lo colpiva a calci e pugni. L’aggressore ha cercato di allontanarsi e i poliziotti hanno notato che con sé aveva un’arma da fuoco a canna lunga.
Quando sono riusciti a bloccarlo, non è stata poca la sorpresa nello scoprire che l’uomo, che da poco aveva finito di scontare una condanna ai domiciliari, aveva un Kalashnikov con il calciolo segato e con il numero di matricola abrasa. Con sé aveva anche numerosi proiettili.
Ha raccontato di essere andato in via Giambellino per cercare due albanesi che avevano infastidito sua madre.
Il ragazzo che stava pestando era un conoscente dei due immigrati il quale non voleva dire dove si trovassero. E’ scappato prima che gli agenti riuscissero a identificarlo.
È stato arrestato con l’accusa di porto abusivo d’arma da guerra detenuta illegalmente.