Hanno provato un dolore atroce il padre e la madre di una piccola di solo un mese volata in cielo per una presunta diagnosi errata.
La piccola è morta lo scorso 5 marzo ed ora i genitori hanno chiesto delle nuove indagini per stabilire le colpe per l’improvvisa morte della loro bambina: “Non era un semplice raffreddore come sostenne il pediatra, ma una patologia polmonare grave come una broncopolmonite, sottovalutata dal medico”.
Il difensore di famiglia ha presentato un’istanza al tribunale di Brindisi per chiedere al giudice delle indagini preliminari nuovi accertamenti.
Il pm Pierpaolo Montinato all’esito dell’autopsia aveva chiesto l’archiviazione: “Per infondatezza della notizia di reato”.
I due consulenti che hanno condotto l’autopsia hanno ritenuto che: “L’insorgenza di una patologia polmonare ad evoluzione clinica rapida che ha portato all’insufficienza respiratoria di fronte alla quale nulla è stato possibile. Di conseguenza, sono stati esclusi profili di responsabilità sotto forma di negligenza, imprudenza e imperizia nei confronti del pediatra di Brindisi”.
La consulente di parte invece ha sostenuto che:” La prescrizione della terapia da parte del pediatra, sarebbe sintomatica della sottovalutazione di una grave patologia, la broncopolmonite, cui era affetta la bambina già da giorni, scambiata erroneamente per un semplice raffreddore”.
L’avvocato difensore ha chiesto la riapertura dell’indagini in base alle tesi sostenute dalla consulente di parte.