Notte movimentata per i sanitari del pronto soccorso, impegnati nella assistenza di una comitiva di amici che hanno accusato disturbi gastrointestinali dopo una cena a base di funghi. Il gruppo, composto da nove dipendenti di una azienda che sta effettuando lavori di installazione di impianti di alta tecnologia, si era ritrovato a casa di un operaio che risiede nella prima periferia di Perugia per consumare un abbondante pasto a base di “tagliatelle e funghi”.
Personale infermieristico e medici di guardia del pronto soccorso – la dott.ssa Maria Rita Taliani e Dr Guglielmo Mariotti – hanno sottoposto i pazienti , di età compresa tra i 30 e 45 anni -alcuni dei quali residenti in città laziali, a lavanda gastrica. È stato subito attivato il servizio di micologia della USL Umbria 1 che, dopo le analisi di laboratorio eseguite con tempismo, ha potuto escludere, d’intesa con il centro antiveleni di Pavia , la presenza di tossina della amanite falloide dai funghi consumati in abbondanza. Sette uomini della comitiva sono stati ricoverati presto la struttura di Osservazione breve del Pronto Soccorso, mentre due sono stati dimessi poche ore dopo il loro arrivo in ospedale. Le condizioni dei pazienti, come informa una nota dell’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, sono in via di miglioramento dopo le terapie cui sono stati sottoposti, per cui i sanitari contano di poterli rimettere già nelle prossime ore.
Anche lunedì scorso si era verificato un episodio analogo. È stato il caso di un uomo di 50 anni, che aveva raccolto un fungo di grandi dimensioni durante una passeggiata in bicicletta, fungo rivelatosi non commestibile..Anche il 50 enne dopo un pasto abbondante con l’utilizzo del fungo era stato colpito da dolori addominale e da vomito .Anche in questo caso la situazione è migliorata dopo un giorno di cure appropriate.