La caduta dei capelli è un normale processo fisiologico di ricambio della capigliatura. Perdiamo fino ad un centinaio di capelli al giorno e questo fa parte del ciclo di crescita, caduta e ricrescita dei capelli, che si ripete per circa 20 volte durante l’esistenza di un individuo.
In alcuni casi, però, soprattutto nelle donne, la durata di ogni ciclo può raggiungere i 6 anni.
Fin quando la caduta dei capelli rientra in questo ciclo non c’è bisogno di preoccuparsi e deve essere considerato un processo del tutto naturale.
Quando, però, la caduta inizia a diventare più copiosa, allora bisogna cercare di capire quali possono essere le probabili cause.
Innanzitutto è opportuno capire se la diminuzione dei capelli rientra nel normale processo fisiologico o se, al contrario, si tratta di una complicazione anomala causata, per esempio, da problemi relativi al cuoio capelluto oppure al bulbo pilifero. Per fare questo dobbiamo ricorrere al tricogramma, un esame specifico che consente di capire se una persona è soggetta a regolare caduta dei capelli o meno.
Bisogna tenere anche presente che ci sono alcuni particolari periodi dell’anno, soprattutto nei mesi primaverili (aprile-maggio) ed in autunno (da settembre a novembre) dove è possibile notare un aumento nella perdita e nella caduta dei capelli. Ancora non si è riuscito a chiarire il motive di queste cause delle perdite di capelli stagionali.
Esistono alcune teorie sulla caduta dei capelli e tra le più accreditate troviamo quelle che fanno riferimento a fattori genetici (si pensa che questo processo si sviluppi in quanto legato al cambio pelo distintivo dei mammiferi) ed a cause psicologiche e sociologiche.
In questo secondo caso possiamo parlare di alopecia psicogena, un disturbo psicosomatico causato dall’affaticamento e da tensioni nervose. Infatti, alcuni recenti studi hanno dimostrato che l’organismo reagisce allo stress rilasciando alcuni ormoni corticotropi che raggiungono, entrando in circolo, le cellule responsabili della costituzione dei capelli: cheratinociti, fibroblasti e sebociti.
In questo caso si verifica una sostanziale differenza tra i due sessi: nelle donne la perdita di capelli si manifesta con un diradamento diffuso su tutto il cuoio capelluto; negli uomini si ha un diradamento generale, con la comparsa di stempiature che avanzano velocemente.
Rimediare a questo diradamento, qualsiasi sia la sua causa, è possibile.
Ovviamente, è bene sempre rivolgersi a professionisti competenti in grado di valutare al meglio in modo oggettivo il singolo caso in esame e le possibili soluzioni a disposizione da poter intraprendere.
E’ importante poi mantenere un’alimentazione equilibrata scegliendo cibi che apportino adeguate quantità di proteine, vitamine e oligoelementi: questo contribuirà alla salute della capigliatura.
Inoltre, è possibile fare ricorso a particolari tipi di siero naturale per i capelli, a base di prodotti naturali in grado di rafforzare i capelli evitandone la caduta.
Un valido aiuto è da ritrovare nei massaggi al cuoio capelluto. Infatti, questi sono utili a migliorare la circolazione sanguigna della cute con un conseguente apporto di sostanze nutritive ai bulbi piliferi. Questi particolari massaggi sono anche in grado di stimolare le ghiandole sebacee a produrre più sebo limitando, quindi, il problema della cute secca.