Ieri pomeriggio, nella parrocchia di Santa Cecilia, in via Dante, i sindaco Antonio Decaro ha incontrato, insieme a Don Franco Lanzolla e il Questore Carmine Esposito, i parroci delle chiese del quartiere Libertà. Questo è stato il primo di una serie di incontri che l’amministrazione comunale ha in programma per i prossimi mesi, con l’obiettivo di coinvolgere tutti i cittadini nel programma di rigenerazione del quartiere, consapevole che il cambiamento di una dimensione così complessa può avvenire soltanto con una serie di interventi integrati che tengono insieme tutti i protagonisti attivi del territorio: associazioni, parrocchie, scuole, presidi istituzionali, forze dell’ordine e cittadini.
“Sappiamo che la sfida sul quartiere Libertà è enorme e per questo abbiamo scelto di investire energie e risorse importanti su questo programma – spiega Decaro – Abbiamo elaborato un vero e proprio “Masterplan per il Libertà” che tenga dentro tutti gli interventi economici, fisici e sociali dei prossimi 10 anni della città. Il nostro impegno è concreto e ha bisogno dell’aiuto e del coinvolgimento di tutti per cambiare il destino e la sorte di uno dei quartieri più importanti di Bari. Con questo documento gireremo le parrocchie, le scuole, le associazioni, se sarà necessario andremo casa per casa, perché tutti i cittadini devono e possono essere attori di questa trasformazione”.
Il quartiere Libertà è come un prisma e rappresenta una grande sfida ma anche una grande opportunità per l’Amministrazione. Nella sua stratificazione sociale e capacità di adattamento riflette la storia e il dinamismo della Città: si pensi alla sua origine operaia, al suo rapporto con il Porto, alle sue trasformazioni commerciali, agli insediamenti studenteschi, sino all’attuale multiculturalismo che ne segna l’identità. Il Libertà è una semiperiferia interna della Città segnata da un eccesso di densità edilizia, bassa qualità urbana, fragilità sociale e talvolta insicurezza, determinata anche dalla presenza della criminalità organizzata. Eppure è qui che nascono le nuove famiglie, c’è la più alta percentuale di giovani e bambini e si concentra la gran parte del tessuto studentesco che rappresenta una straordinaria ricchezza su cui investire. Dal 2015 l’Amministrazione ha avviato un processo integrato di rigenerazione urbana che tiene insieme gli elementi fisici della trasformazione con quelli più immateriali, quali i servizi, le dotazioni, le opportunità sociali e che vive un forte e costante dialogo con gli attori vivi del territorio: le parrocchie, le associazioni, i comitati di quartiere. Gli assi portanti di questo programma (riportato su mappa per categorie) sono lo spazio pubblico, il welfare, l’innovazione, la sicurezza. In un quartiere così denso abbiamo bisogno di liberare lo spazio pubblico aperto e di restituire qualità urbana ai residenti per vivere diversamente la strada in una dimensione di maggiore serenità e bellezza.
7 milioni di euro del Piano Periferie, creeremo 3 piazze nuove (piazza Redentore, Piazza De Nicola, Piazza Disfida di Barletta), riqualificheremo in forma di boulevard Corso Mazzini, interverremo su Via Ettore Fieramosca e Via Dante con interventi di greening e di mobilità sostenibile (zone 30), realizzeremo una grande parco presso l’area dell’ex Gasometro dove sono terminate le bonifiche e un playground per gli skateboard sotto il Ponte Adriatico.
Nuovi spazi pedonali e di qualità nelle 3 zone del quartiere (Redentore, Tribunale e Corso Mazzini) e l’intero contesto sarà interessato da una generale riqualificazione dei marciapiedi e della pubblica illuminazione a led che incrementerà da 10 a 40 i lumen attuali, aumentando la percezione complessiva di sicurezza. La funzione giudiziaria se si deciderà di trasferirla nelle “ex casermette” non porterà ad un depauperamento del tessuto economico e sociale del quartiere perché sarà sostituita dal trasferimento degli uffici tecnici del Comune di Bari presso Piazza De Nicola (Urbanistica, Lavori Pubblici, Edilizia Privata, Patrimonio e Ambiente) che rappresentano dei forti attrattori per operatori economici, cittadini e studi professionali e che funzionano anche fino al tardo pomeriggio.
I mercati, grazie ai fondi del PAC METRO, saranno oggetto di restyiling. Il Mercato della Manifattura rappresenta il punto centrale dell’intera strategia: una riconversione di un bellissimo complesso di archeologia industriale in forma pubblico-privata (INVIMIT – Comune di Bari) per un totale di 40 milioni di investimenti, che comporterà la creazione del Campus del CNR (trasferimento di 11 Istituti e 720 ricercatori) entro cui saranno localizzati un job centre (PORTA FUTURO), una foresteria, un incubatore di impresa (PORTA FUTURO II), uno spazio aperto per gli eventi, un giardino attrezzato per le famiglie e un’area dedicata al food, alla vendita e alla degustazione, anche serale. Un’opportunità di riconversione per l’intero complesso ma soprattutto un’iniezione di fiducia, sociale ed economica per l’intero quartiere. Nella manifattura sarà ubicata anche una sezione dell’arma dei carabinieri.
Welfare e animazione sociale. In questo quadro di cambiamento fisico insistono tutti gli investimenti prodotti dall’Amministrazione e dagli attori sociali in questo triennio, sotto il profilo sociale, culturale e del lavoro. Si pensi al Centro Ludico per l’infanzia presso la ex scuola Melo e l’Asilo Nido presso il Municipio 1 che ospita 160 bambini ed è il più colorato e multiculturale della città. O ancora ai presidi per le famiglie garantiti dal CAF/CAP su Corso Italia, il Punto Luce di Save the Children dentro l’Istituto Salesiani, Il Centro socio-educativo per minori dentro l’Oratorio del Redentore, la Comunità Educativa 16 Agosto e il polo per l’infanzia 0-6 (NEST) di prossima attivazione presso la Scuola Manzari Buonvino che complessivamente prendono in carico 850 minori promuovendo la conciliazione per altrettante famiglie. Sul fronte giovanile molti sono anche gli investimenti in corso: si pensi al Job Centre PORTA FUTURO che gestisce 8.000 utenti di cui il 70% giovani under 29, il Laboratorio Urbano Officina degli Esordi, il Centro Culturale SPAZIO13 recentemente avviato e animato da 15 associazioni, la riattivazione dell’ex Cinema Moderno grazie all’impegno di Pop Hub e il sostegno della Fondazione Dioguardi, l’esperienza in corso di valorizzazione del cortile dello storico Liceo Orazio Flacco da parte delle associazioni per attività espositive e culturali finanziato dal MIBACT, le esperienze pilota del Pub Sociale Lupi & Agnelli e del Giardino Mimmo Bucci che mirano al reinserimento di giovani svantaggiati attraverso il sostegno del Comune e le opportunità del Bando MAP (incentivi per il commercio). Sul fronte della coesione sociale, infine, sul Libertà insistono 2 centri antiviolenza, 2 centri per gli anziani, un centro diurno per le povertà estreme. Azioni concrete, di sostegno alle fragilità sociali del Quartiere, che non si limitano ad arginare i rischi di esclusione sociale, ma indicano una strada, di emancipazione, di sviluppo, di partecipazione attiva al cambiamento del Quartiere.