Un altro evento gravissimo nelle carceri pugliesi. A rendere noto quanto accaduto è stato un comunicato stampa della FP Cgil di lunedì 13 novembre:
“L’altra notte, all’interno della sezione femminile del Carcere di Taranto, una detenuta dell’Est Europa, dopo aver seminato il caos all’interno della sezione ed aver mandato in ospedale 3 agenti ed un ispettore, tentava di impiccarsi con delle lenzuola appese alla grata della propria stanza, solo il provvido intervento degli stessi agenti malmenati poco prima, evitava il peggio per la detenuta, che riportata alla calma veniva ricondotta nella propria stanza di pernottamento per le cure mediche. Gli agenti della polizia penitenziaria visitati al pronto soccorso riportavano prognosi da 5 a 10 giorni. Ancora una volta, nonostante le condizioni precarie di lavoro e la gravissima mancanza di personale, gli operatori della polizia penitenziaria sono stati in grado di salvare una vita umana, la stessa che poco prima li aveva aggrediti.
Questo ennesimo episodio di violenza, non può passare nuovamente inosservato, perché è la conferma di quanto da tempo la FP CGIL Taranto sta denunciando a tutti gli organi competenti senza aver alcuna forma di riscontro. Vi sono inaccettabili condizioni operative durante i turni pomeridiani e notturni nei quali, sistematicamente, viene a mancare il personale per coprire i posti di servizio.
Frequentemente, accade che molti posti di servizio, nonostante vi sia la previsione di un presidio composto da tre a quattro agenti, vengano coperti da una sola unità di agente/assistente; ormai , è diventata consuetudine che personale del ruolo sottufficiali debba, in modo volontario, sostituire le unità alla portineria, al piano osservazione e guardiola al fine di permettere la fruizione della mensa obbligatoria agli agenti. Ci domandiamo, non solo dal punto di vista contrattuale ma anche etico-morale: lasciare un solo Agente per piano con più di 100 detenuti dislocati in più sezioni è la normalità per il Carcere di Taranto? E’ materialmente possibile controllare tanti detenuti correndo da una sezione all’altra? Come può un solo agente dare sicurezza agli operatori sanitari che circolano sui piani detentivi durante la terapia? Speriamo solo che non accada mai nulla di grave… nella speranza che i malcapitati impiegati in questo sistema, oltre al danno ricevano anche la beffa di un avviso di garanzia per non aver vigilato a sufficienza sui detenuti… come purtroppo è successo altrove. Le ultime evasioni sono la conferma di una gestione mediocre della sicurezza all’interno degli istituti penitenziari. Nell’esprimere la nostra solidarietà agli agenti di Polizia Penitenziaria, ribadiamo con forza che non ci accontentaiamo più della generiche attestazioni di stima e solidarietà da parte degli organi di governo dell’Amministrazione, pretendiamo risposte dattive e concrete perché la misura è colma e la situazione è inaccettabile per un paese civile e democratico.”