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Vive in Uruguay ma incassa l’assegno Inps: denunciato pugliese

A tradirlo, pare siano stati i continui prelievi bancari a Montevideo, in Uruguay. E così sarebbe stato scoperto.

Un uomo originario di Racale, in provincia di Lecce, è stato denunciato per truffa aggravata ai danni dello Stato e di falso ideologico dalla Guardia di Finanza della compagnia di Gallipoli. I militari avrebbero accertato che l’anziano percepiva dal 2007 l’assegno sociale erogato dall’Inps, per un ammontare complessivo di oltre 80mila euro. Dagli anni Cinquanta, però, l’anziano è residente nel Paese sudamericano e quindi non ha diritto ai soldi. L’assegno in questione, infatti, è di tredici mensilità e ne hanno diritto i cittadini italiani, comunitari (con iscrizione all’anagrafe comunale), extracomunitari (titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo), rifugiati politici ed apolidi (titolari dei rispettivi titoli di soggiorno) che abbiano compiuto 65 anni, siano residenti effettivamente ed abitualmente in Italia e si trovino in condizioni economiche disagiate.

L’uomo scoperto e denunciato dalla Guardia di Finanza di Gallipoli compare nel registro degli italiani residenti all’estero fin dal 1957. Nel mese di maggio del 2007, però, durante un periodo di vacanza in Italia, pare si sia iscritto nelle liste anagrafiche del Comune di Racale e subito dopo ha presentato all’Inps la domanda per l’ottenere dell’assegno sociale, dichiarando falsamente di risiedere stabilmente in Italia con un reddito del nucleo familiare pari a “zero”. Dopo aver sbrigato la burocrazia, sembra che l’uomo sia rientrato a Montevideo, dove ha continuato a vivere beneficiando dei soldi che l’Inps gli faceva arrivare su un conto bancario.

E pare siano state proprio le tracce lasciate dalle operazioni in uscita, tutte a Montevideo, a mettere la Guardia di Finanza sulle orme dell’anziano salentino emigrato in Sudamerica. Le Fiamme Gialle hanno anche accertato che negli anni successivi al 2007, quello della presentazione della domanda all’Inps, e fino ad oggi, l’uomo, per mantenere il diritto all’assegno sociale, in più occasioni avrebbe inviato all’Inps le autocertificazioni con le quali ha continuato ad attestare, falsamente, di risiedere in modo stabile in Italia e di avere un reddito pari a “zero”. Scoperto il trucco, l’intervento della Guardi di Finanza ha portato all’immediata sospensione dell’erogazione dell’assegno sociale da parte dell’Inps e all’avvio delle procedure di recupero dei soldi indebitamente percepiti dall’uomo. Inoltre è anche partita una segnalazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti, per l’accertamento del danno erariale.