Il cellulare di Dimitri sta ancora squillando. E il padre continua a cercarlo fra le rocce e la vegetazione del dirupo dove è stato trovato il corpo del suo ragazzo.
Non si rassegnano ad una morte senza un perché i famigliari dell’adolescente di Torreglia, nel Padovanio, che mercoledì si è tolto la vita gettandosi dal Monte Pirio dei Colli Euganei. Papà e fratello chiedono al Gazzettino di pubblicare integralmente l’ultimo messaggio che il giovane ha scritto su Whattsapp prima di lanciarsi nel vuoto. Un dramma che ha lasciato annichilita l’intera comunità del piccolo centro ai piedi degli Euganei. Una scelta irrevocabile, letta per prima dalla madre che, disperata, ha dato l’allarme ai carabinieri, facendo scattare la battuta di ricerca conclusasi con il ritrovamento del cadavere, poco prima delle 20.
Parole che lacerano quelle con le quali Dimitri dà l’addio ai suoi cari dichiarandosi “eterno insoddisfatto”, “indolente”, “un bambinone”. Termini che suonano assurdi, incomprensibili, al papà e al fratello che, sotto la pioggia battente davanti all’ingresso della loro abitazione, ancora si aggrappano a una diversa dinamica: quella dell’incidente, della caduta accidentale. “Dimitri non aveva un motivo al mondo per togliersi la vita – esordisce il padre, la voce flebile, lo sguardo sempre fisso a terra, scuotendo di continuo il capo -. Era un ragazzo forte, robusto, una roccia. A scuola andava bene. Era sempre sereno in famiglia. Non ci ha mai dato preoccupazioni”.