Barletta e l’intera Puglia si è mobilitata per Chiara Corcella ragazza di soli 20 anni che un mese fa cadde nel vuoto per un cornicione che si sgretolò in Spagna.
La ragazza, iscritta al terzo anno di Ingegneria Gestionale all’Università di Bari, si era recata in Spagna a Manresa per l’Erasmus.
Subito dopo la caduta nel vuoto la ragazza fu soccorsa da alcuni amici e subito trasportata in ospedale.
La giovane fu stata sottoposta ad un delicatissimo intervento al cervello che durò 5 ore.
La ragazza sta vivendo un calvario interminabile ma i barlettani e i pugliesi non hanno mai smesso di sostenere la famiglia.
Giacomo, papà di Chiara e la mamma Michelina hanno voluto ringraziare i tanti barlettani che hanno dimostrato in questi lunghi giorni di avere un cuore enorme:
“Sono passati 46 giorni trascorsi a Terrassa in Spagna. Terribili. Eppure ieri mi sono passate per la mente tutte le persone che ci hanno fatto del bene, per la loro generosità, sensibilità e disponibilità. Sono stati degli angeli. Hanno rappresentato la Provvidenza per noi. Vogliamo ringraziare tutti di cuore indistintamente. L’Italia che ci è sembrata un autentico miraggio per tutti questi giorni oggi è a portata di mano”.
Il padre ha riferito che c’è una nuova speranza per Chiara «Martedì mi ha telefonato un medico della Terapia Intensiva dell’ospedale Maggiore di Bologna e mi ha detto che c’era un posto per Chiara e la neurochirurgia era quella dei Neurochirurghi del Bellaria di Bologna. Per noi, naufraghi in un mare in tempesta, è stato come ricevere un salvagente. Abbiamo accettato perché abbiamo capito che il problema principale è soprattutto neurochirurgico, per via del liquido cerebro-rachidiano in eccesso che si forma nei casi di trauma cranico grave. Bologna è a metà strada tra casa ed Innsbruck, dove noi contiamo di poter far fare a Chiara la riabilitazione, in quanto uno dei migliori centri europei. Familiari, amiche e amici grazie grazie grazie per la vostra solidarietà, per il vostro affetto, per il vostro conforto, per le vostre preghiere. Oggi le preghiere non devono mancare da parte di tutti voi, affinché la nostra fede rimanga salda, ma soprattutto per Chiara, perché il viaggio verso l’Italia vada bene e vada bene anche il proseguo delle cure che la porteranno alla riabilitazione». E poi: «Il viaggio è andato bene. Chiara è stata per tutto il tempo con gli occhi aperti. Siamo al decimo piano dov’è la terapia intensiva, e siamo in attesa di Chiara, che sta facendo una Tac definita 0, cioè di partenza qui a Bologna. Continuiamo a pregare per Chiara».