Ora, dopo la grande vittoria alle elezioni europee, il governo Renzi deve ricominciare a lavorare sulle riforme che tanto servono al paese.
La prossima, che sarà presentata al Consiglio dei Ministri il 13 giugno, è quella che riguarderà la Pubblica Amministrazione, poi a fine di giugno toccherà al terzo settore.
Matteo Renzi come del resto il ministro del welfare Giuliano Poletti, in due mesi e mezzo di vita dell’esecutivo, non hanno mai rilasciato dichiarazioni sulla presentazione di una nuova riforma pensionistica.
Soprattutto Poletti ha sempre detto però che alcune modifiche all’attuale sistema pensionistico vanno assolutamente apportate.
Già con la prossima presentazione della riforma della P.A., da parte del ministro Madia, ci si attende che venga introdotto il prepensionamento per tutti i lavoratori e lavoratrici statali che hanno raggiunto il massimo dei contributi ma mancano ancora massimo un anno per accedere alla pensione.
Secondo una stima del ministro Madia saranno in venticinquemila i dipendenti che usufruiranno del prepensionamento ma al momento non vi sarà il tanto atteso ricambio generazione perché questo numero molto elevato di lavoratori che usufruiranno della pensione anticipata non sarà sostituito.
Il prepensionamento sarà adottato, molto probabilmente, anche nel privato come più volte ribadito dall’attuale ministro del welfare Giuliano Poletti.
Per i lavoratori nelle aziende private il prepensionamento sarà proposto con le stesse caratteristiche dei lavoratori statali e sarà principalmente rivolto agli over 60 ed a categorie svantaggiate come i lavoratori precoci che da tempo hanno raggiunto il massimo dei contributi ma non i requisiti anagrafici.