La proposta del ministro della pubblica istruzione Giannini di abolire il numero chiuso ai test di medicina dal prossimo anno accademico è stata accolta da molti con scetticismo anche all’interno dell’esecutivo Renzi stesso.
L’ultimo intervento in ordine di tempo è stato quello del ministro della salute Beatrice Lorenzin che si è detta dubbiosa sull’abolizione dei test e di conseguenza del numero chiuso alla facoltà di medicina.
I dubbi sono gli stessi manifestati dai professori universitari che riguardano, in primis il problema logistico, in quanto le nostre sedi universitarie non possono far fronte ad un numero così elevato di numero iscritti 10 volte superiore al normale afflusso di studenti annuo.
Gli altri dubbi riguardano i metodi di selezione da adottare che sembra che debbano essere suddivisi in due diversi periodi del primo anno accademico, a metà e alla fine, con la possibilità che dopo un anno di studi lo studente si trovi ad non essere ammesso all’anno successivo non aver superato la selezione e dover ricominciare tutto nuovamente.
Sicuramente tutto sarà più chiaro quando lo staff del ministro dell’istruzione Giannini avrà preparato la riforma della selezione alla facoltà di medicina che dovrà essere presentata entro la fine del prossimo luglio.
Intanto si è in attesa della pronuncia che potrebbe avvenire a breve del Tar sui ricorsi di massa presentati dal Codancons richiedenti l’annullamento dei test di medicina appena svolti per le irregolarità avvenute prima, durante e dopo lo svolgimento delle prove una fra tutte quella di Bari dove è sparito prima dell’inizio della prova contenete le domande delle selezioni.