Per Domenico esami di terza media a 83 anni, L’ho fatto solo per leggere le favole ai miei nipotini
Una storia bellissima quella di Domenico che all’età di 83 anni ha deciso di sottoporsi agli esami per l’ottenimento della terza media.
Domenico Di Bartolomeo è di Corato, in provincia di Bari, ha deciso di affrontare gli esami incoraggiato dai nipoti: “Capita la sera che leggiamo insieme delle storie E mi piace l’idea che ora siano orgogliosi di me e dei miei miglioramenti”.
Domenica ricorda la “sua” scuola: “All’epoca si stava in quattro in un banco e si usava il calamaio al posto delle penne”.
Domenico, per un intero anno ha studiato tutte le materie, matematica, scienze, francese e tecnologia da lunedì al venerdì.
Domenico ha spiegato: “Non mi andava di passare tutte le sere a giocare a carte con gli amici – ricorda – ecco perché ho cominciato a studiare, quasi come un capriccio. Poi mi sono affezionato alla classe e alle insegnanti, che si sono dimostrate davvero comprensive”.
Poi ha parlato dei nipoti: “I bimbi di oggi sono tutti peperini e io non voglio essere da meno. Sono orgoglioso di sentirmi dire che sto migliorando nella pronuncia e coi verbi: non sarò diventato un professionista, ma almeno ora mi difendo”.
La professoressa Maria Pansini ha voluto anche ricordare quali sono i compagni di classe di Domenico: “Il primo della classe è Pepejean, uno studente universitario scappato dalla Costa d’Avorio. C’è una signora che è tornata a Corato dal Venezuela dopo i recenti disordini. E ancora, c’è Eduard che sa scrivere con ironia, c’è Aldo che ha 17 anni e ha scritto un tema simpatico descrivendo sua madre e Arcangela che ha scritto una toccante lettera a suo nonno che non c’è più. Ci sono Anna, Mario, Savino, Maria e Filippo che da genitori si sono messi in gioco ad una età non semplice per tornare tra i banchi di scuola. Donason e Abdul se la sono cavata con un italiano ancora incerto ma con l’impegno di chi vuole migliorare, Vincenzo è venuto a scuola con le mani screpolate dal duro lavoro in campagna, Tommaso arrivava dopo il turno in fabbrica, Giuseppe e Raffaele ora sperano in un lavoro migliore, più stabile. La sola nota stonata è stata non poter ammettere agli esami Yaya, purtroppo aveva il permesso di soggiorno scaduto”.