L’olio extravergine per fare davvero bene deve essere piccante.
Dunque, se l’olio è dolce, non fa poi così bene alla salute: questo è ciò che sostiene il professor Maurizio Servili del dipartimento di Scienze Economico-Estimative e degli Alimenti dell’Università degli Studi di Perugia e coordinatore del gruppo scientifico dell’alta qualità degli oli extra vergine di Unaprol, che, in occasione del convegno “La sicurezza alimentare nutre la salute” ha detto così: “Gli oli extravergini di oliva non fanno bene alla salute di per sé, come classe commerciale, ma in funzione della loro composizione chimica e in particolare del loro contenuto in sostanze fenoliche bioattive”.
La definizione di extravergine di olive non dice tutto, infatti, Massimo Gargano, presidente Unaprol sostiene che: “ … Questo rappresenta un elemento di confusione per il consumatore che è vittima della nebulosa creata intorno al nome di olio extra vergine di oliva. Quando le indicazioni salutistiche verranno riportate in etichetta potremo, forse, fare chiarezza su ciò che significa la qualità reale di questo prodotto unico”.
E dunque Gargano ha anche spiegato che: “Si deve quindi fare corretta comunicazione sulle proprietà salutistiche dell’olio extra vergine Italiano di alta qualità in modo da rendere il consumatore consapevole delle proprie scelte di acquisto ed orientarle verso oli extra vergine che possano unire il benessere all’emozione”.