Elezioni Umbria, “dopo la grande mazzata” Giuseppe Conte sicuro si difende, se salto non c’è nessun altro Premier ma incombe l’ombra di Draghi
Una svolta storica quella della votazioni in Umbria. Una svolta che era nell’aria ma non nelle proporzioni storiche nelle quali è avvenuta. Il centrodestra in Umbria non ha vinto ma ha stravinto con oltre il 21% in più rispetto al centrosinistra.
Una vittoria che per il centrodestra di Salvini diventa doppia. L’Umbria da sempre considerata una delle regioni più “rosse” d’Italia ha voluto cambiare proprio quando al governo c’è il Pd.
Eppure tutto il governo giallorosso si era presentato in grande stile a una convention a Narni. Non solo erano presenti Nicola Zingaretti , segretario del Pd, ma anche Luigi Di Maio, capo del M5S e Giuseppe Conte Premier in carica della coalizione giallorossa.
Giuseppe Conte subito si è affrettato a affermare che il voto in Umbria era un voto circoscritto ma non un test di governo.
Ma all’indomani della scottante sconfitta, c’è da scommettere che la maggior parte del popolo grillino pensa che la coalizione con il Pd sia uno dei più grossolani errori commessi da Luigi Di Maio e soci.
Ora però le attenzioni si riversano tutte sulla manovra finanziaria che inevitabilmente passerà da i due rami di parlamento.
Una manovra condita di tasse che di certo non piace a qualche grillino.
Fonti vicine a Palazzo Chigi affermano che ad incidere nella sconfitta sia stata anche la “debolezza” il candidato presidente della regione Bianconi.
Inoltre Giuseppe Conte si sente sicuro, anche perché pensa che non ci possa essere in una coalizione giallorossa con un altro Premier. Invece si sbaglia. In questi ultimi giorni, gira sempre più voce, che soprattutto i vertici del Pd e del M5S, per risollevare la popolarità del governo, stiano puntando molto su una figura di alto profilo istituzionale, come quella di Mario Draghi.