Un uomo aveva due tumori e, per pregresse patologie, non poteva essere sottoposto ad interventi, infatti per lui era proibitiva la sedazione.
I tumori erano uno di 28mm che si trovava sotto il diaframma e l’altro di 20 mm che interessava il rene sinistro.
L’unica possibilità per salvarsi era essere operato e subire l’asportazione delle masse tumorali ma, dicevamo, la strada dell’intervento era impraticabile.
Dopo aver esaminato la situazione di questo paziente, l’equipe dell’Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Monselice ha suggerito un’altra possibilità e cioè un intervento di termoablazione.
L’equipe , sotto la direzione dei due dottori Mauro Mazzucco e Lucia Leone ha optato per questa soluzione.
Il dottor Mazzucco su Padova Oggi ha rilasciato la seguente dichiarazione: «La termoablazione è un intervento che, mediante l’uso di aghi particolari che portano ad alte temperature la zona malata, permette
di eliminare alcuni tipi di tumore in pazienti selezionati senza anestesia generale, senza
ricorso al bisturi e con gli stessi risultati della chirurgia, preservando i tessuti circostanti
sani».
Questa non è una tecnica nuovissima, infatti è usata dal 1999 presso l’Unità operativa semplice di
Epatologia di Monselice, Padova.
Fino ad ora è stata usata 1300 volte e la riuscita è stata registrata nel 98,5% dei casi.
I tumori trattati vengono eliminati a 150 gradi e bastano 20 minuti.
Il paziente è tornato a casa poco tempo dopo essere stato sottoposto a questo trattamento.