Ospite di Lilli Gruber su La7, il Premier Conte all’indomani dei risultati delle regionali in Calabria e soprattutto in Emilia Romagna si toglie qualche sassolino dalla scarpa.
Giuseppe Conte si sente sicuramente più sollevato dopo la vittoria di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna perché la temuta spallata di Matteo Salvini non ci sarà e la sua maggioranza, tranne qualche possibile colpo di testa dei grillini, può continuare tranquillamente a lavorare.
Il primo commento alle elezioni in Emilia Romagna di Conte è stato: “Oggi Salvini non si è visto, i citofonari sono rimasti a casa”, ha detto Conte. Sono rimasti a casa perché hanno vissuto il risultato come una sconfitta. Lo avevo preannunciato e non ho cambiato idea. Avevo detto che per me questo fosse un appuntamento elettorale importante, significativo, ma territoriale. Salvini invece ha impostato in modo del tutto improprio questa campagna come un referendum pro o contro il governo: lo ha personalizzato e quindi ne ha derivato una sconfitta personale, perché nella sostanza ha rivendicato più poteri per venire a palazzo Chigi”.
Poi il Premier ha parole dure nei confronti di Matteo Salvini: “L’odio così come gli insulti sono qualcosa che non mi appartengono. Lui è molto bravo da un punto di vista comunicativo: sa quando si giocava a pallone da ragazzi? C’era sempre qualcuno di un po’ scorretto che commetteva il fallo e si buttava per terra per confondere l’arbitro. Lui fa un po’ così: insulta e poi si butta per terra dicendo di essere stato insultato. Io invece non insulto, ma faccio ragionamenti politici”.
Il Presidente del Consiglio ha voluto dedicare un suo personalissimo pensiero alla crisi nera del M5S: “Agli Stati Generali di marzo avremo un M5s rigenerato con nuova linfa politica”.