La tanto temuta festa della Caldelora in via Nicolai si è tenuta lo stesso, anche se in tono minore rispetto agli anni scorsi.
Nei giorni scorsi il primo cittadino Decaro si era presentato ala questura per denunciare la manifestazione che a suo dire, “rappresentava una manifestazione con riti mafiosi”.
Quello che ha suscitato scalpore non sono stati i fuochi d’artificio, che in realtà sono stati pochissimi o la partecipazione della gente del quartiere Libertà, ma la partecipazione di un Prete.
Nonostante le tante polemiche che ha suscitato negli scorsi la festa, con l’intervento di Polizia e Carabinieri per cerca di impedire che ci fossero l’esplosione di fuochi d’artificio, la processione e la banda, ieri alla festa ha partecipato un frate.
La Curia di Bari ha preso subito le distanze con un comunicato: “Un religioso in modo improvvido si è reso presente alla cerimonia non autorizzata e vietata dal sindaco. La Curia e il vescovo condannano l’episodio che turba gravemente la coscienza civile e religiosa di tutti”.
Anche il Parroco del Redentore don Francesco Preite è intervenuto sulla questione: “Non posso credere che quel frate -non sia a conoscenza di ciò che vuol dire quel rito, che codici abbia. La sua partecipazione è deprecabile e sconfortante. Rischia di rovinare un lavoro quotidiano, complesso e difficile, soprattutto con le nuove generazioni, la parte più sensibile del Libertà. Dopo le prese di posizione del sindaco e del questore, che hanno fatto ben capire cosa ci sia dietro certe manifestazioni, è incomprensibile come si possa esserne complici. Ciò che accade lì non è dissimile dallo schiaffo ricevuto dalla giornalista del Tg1 Mariagrazia Mazzola due anni fa dalla moglie del boss”.