La tanto attesa riforma della giustizia da Matteo Renzi è stata rimandata a settembre seguendo la falsa riga della riforma della pubblica amministrazione che prima di essere portata in consiglio dei ministri per l’approvazione per circa un mese e mezzo fu oggetto di analisi e di invio di mail contenenti consigli e richieste di modifiche da parte dei dipendenti statali.
La riforma della giustizia sarà basata su dodici punti cardini che avranno lo scopo di dimezzare gli arretrati pazzeschi esistenti nei tribunali italiani.
La prima novità importantissima è che dallo scorso 30 giugno è stato dato il via al processo telematico quindi non esisteranno più enormi fascicoli cartacei che dovranno per un processo essere trasportati da un ufficio all’altro con il rischio di essere persi con ulteriori allungamenti del processo ma tutta la storia del processo sarà nella rete informatica del Ministero di Grazia e Giustizia.
Altro dato inaccettabile è la lunghezza dei processi sia civili che penali in Italia per questo Renzi ha dichiarato che con la nuova riforma il primo grado del processo civile dovrà terminare improrogabilmente entro un solo anno.
Anche il processo penale deve avere una accelerazione ed in inoltre bisogna rivedere i tempi previsti di prescrizione.
Renzi intende anche riformare l’elezione del Consiglio superiore della Magistratura rendendola più autonoma dei partiti.
Il presidente del consiglio poi ha detto che già è stato fatto un passo importante verso l’accorciamento dei tempi di giudizio con il divorzio breve che se sarà consensuale potrà essere deciso senza necessariamente la presenza di un giudice.