Siamo al mese decisivo per l’abolizione del numero chiuso della facoltà di medicina entro fine mese il ministro Giannini dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, presentare la riforma dei test dì ingresso.
Ci sono però alcuni problemi da risolvere: il primo è senza ombra di dubbio i diversi schieramenti favorevoli e contrari che si sono formati per la riforma.
A favore vi sono gli studenti che da tempo chiedevano l’abolizione del numero chiuso e l’annuncio della Giannini è stata per loro una vittoria.
In molti sono contrari all’abolizione del numero chiuso dai professori della facoltà di medicina che vedrebbero aumentare in modo esponenziale i propri studenti nel primo anno accademico creando un vero e proprio ingorgo agli atenei che oggettivamente, così come sono formati, potrebbe creare il blocco delle università, agli stessi ministri che compongono l’esecutivo Renzi l’ultima in ordine di tempo ad esprimere le sue perplessità è stata il ministro della salute Beatrice Lorenzin.
Altro problema di non poco conto è quello relativo a quali modalità di selezione si dovranno attuare per diminuire drasticamente il numero degli studenti di medicina seguendo le direttive europee.
Il ministro Giannini aveva pensato di selezionare in due tranche in epoche differenti gli aspiranti medici iscritti al primo anno accademico la prima scadenza dopo un semestre di studi la seconda prima degli inizi del secondo anno universitario ma ad oggi 3 luglio non sono ancora noti le modalità di selezione che intende adottare la titolar del dicastero dell’istruzione.
