Roma piano di rientro al comune previsti tagli per 450 milioni
In capitale dopo il decreto salva Roma che poco tempo fa salvò dalla bancarotta il comune si sono riuniti a Palazzo Chigi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, il sindaco Marino, il presidente della Regione Zingaretti e due uomini dello staff del ministero dell’economia il sottosegretario Legnini e il segretario generale Bonaretti per discutere come ripianare il deficit del capitale italiana .
Il sindaco Marino per poter dar vita al piano stabilito ieri alla fine della riunione a Palazzo Chigi, si parla di 450 milioni di tagli alle spese comunali in soli tre anni, dovrà essere sostenuto da una maggioranza forte e coesa.
Ma dopo la forte polemica con Matteo Renzi, proprio sul decreto salva Roma e per diatribe interne alla maggioranza che lo sostiene al Campidoglio, in molti nello stesso Pd non lo vedono di buon occhio.
Tanto che sembrava che il sindaco Marino potesse decidere di dimettersi da un momento all’altro ma al momento vige al comune una sorta di armistizio fino a quando il primo cittadino dovrà procedere con il rimpasto dell’esecutivo.
Il risparmio di 450 milioni di euro da parte della giunta marino in tre anni che ora dovrà essere approvato dal governo centrale come è previsto dal decreto “Salva Roma” prevede una serie di tagli alle società controllate dal comune come l’Atac che gestisce i trasporti urbani, la vendita di alcuni immobili di proprietà del comune di Roma, il taglio alle bollette di energia elettrica e una riorganizzazione dei dipendenti comunali.
Potrebbe esserci la decisione di trasformare le 44 farmacie comunali in una società di capitale che preveda l’ingresso di capitali privati.
Altro punto dove si dovrebbe abbattere la scure dei tagli è sull’illuminazione pubblica che ha dei costi notevolissimi a Roma.
Non sarà toccato invece il salario cosiddetto accessorio dei dipendenti comunali.