E’ successo nelle prime ore di ieri alle 7.15 a Foggia. L’autista si era messo alla guida di un bus delle Ferrovie del Gargano diretto a Manfredonia.
La “colpa” dell’autista è stata di chiedere a alcuni passeggeri di indossare la mascherina. Ecco la denuncia dell’accaduto del sindacato Faisa Cisal.
“Il nostro autista giunto al Terminal bus alle 7.15 ha notato la presenza di un centinaio di persone che intendevano raggiungere la meta balneare usufruendo del bus. E’ noto a tutti che la pandemia in corso ha dettato delle linee assai rigide e rigorose per poter usufruire del mezzo pubblico, a partire da un contenuto numero di utenti e con l’ausilio, obbligatorio, della mascherina”.
“Ciò premesso, l’autista ha notato che alcuni dei presenti cominciava a colpire il mezzo con pugni e calci con la pretesa di salire a bordo senza alcun limite, cosa ovviamente non possibile, ovvero vietata. L’autista, per comunicare che al massimo potevano salire a bordo non più di 23 utenti e muniti di mascherina, ha aperto la porta anteriore e qui è scattata la vile aggressione: l’uomo è stato scaraventato a terra e preso a calci. Dopo l’intervento delle forze dell’ordine, l’autista, se pur dolorante, con alto senso di responsabilità ha ‘eroicamente’ portato a termine il proprio servizio e solo successivamente si è recato al pronto soccorso dove gli sono state refertate 7 giornate di guarigione”.
“L’aggressione all’autista, picchiato nell’espletamento del proprio servizio solo per aver chiesto ad alcune persone di indossare la mascherina e di rispettare le regole, è un gesto di delinquenza che va oltre ogni umana immaginazione, e come tale va trattato. Gli autisti sono rimasti in prima linea in un momento di emergenza come quello attuale per garantire la mobilità, ma continuano ad essere oggetto di violenza”, continua l’organizzazione sindacale. “Siamo solo all’inizio di una stagione balneare che si preannuncia ancor più complicata di quelle già passate. Alle istituzioni competenti chiediamo, fortemente, un impegno serio a tutela dei lavoratori e dell’utenza rispettosa: non possono essere lasciati indifesi e soli alla mercè di delinquenti seriali!”