Finalmente è arrivato il momento tanto atteso per i Quota 96 lavoratori del comparto scuola che solo per un mero errore non possono accedere alla pensione da più due anni più precisamente dal momento in cui è entrata in vigore la riforma Fornero e cioè il primo gennaio 2012.
Si dovrebbero finalmente aprire le porte della pensione per gli esodati della scuola, così sono chiamati anche i quota 96, grazie ad un emendamento presentato alla Riforma della Pubblica Amministrazione, che sarà depositato proprio la prossima settimana, che dovrebbe porre fine al disagio recato dalla riforma pensionistica attualmente in vigore a questa categoria di lavoratori che pur avendo compiuto il 60 anni di età ed aver accumulato più di 36 anni di contributi non ha potuto accedere alla meritata pensione.
L’emendamento prevede che a livello pensionistico la fine dell’anno scolastico non debba avvenire come erroneamente previsto dalla riforma Fornero il 31 dicembre ma bensì coinciderà con la fine dell’anno scolastico e cioè il 31 agosto di ogni anno.
Sono in quattromila i lavoratori e le lavoratrici della scuola che con questo emendamento dopo due anni di lotta potranno finalmente essere riconosciuto un diritto sacrosanto la pensione.
Molti sono stati le proposte di legge presente in precedenza per correggere l’errore della riforma Fornero nel ripristinare la fine dell’anno scolastico al 31 agosto invece che al 31 dicembre ma sempre si sono arenate per mancanza di fondi.
Ora però sembra che i 416 milioni necessari per apportare la modifica alla riforma Fornero siano stati reperiti ed a renderlo noto è stato il Presidente della Commissione Bilanci, l’Onorevole Francesco Boccia, che ha dichiarato che le coperture necessarie per l’emendamento presentato la prossima settimana arriveranno dall’attuazione della spending review nella pubblica amministrazioni previsti nella riforma della pubblica amministrazione recentemente approvata dal Consiglio dei Ministri e dopo oltre dieci giorni firmata da il Presidente del Consiglio Giorgio Napolitano.
Le speranze per l’accesso prossimo alla pensione si accendono anche per i lavoratori precoci che pur avendo accumulato il massimo dei contributi pensionistici non possono andare in pensione per non aver raggiunto il limite di età previsto dalla riforma Fornero.
Sembra che prestissimo sarà presentato da il ministro del lavoro Poletti un disegno legge che preveda il prepensionamento per tutti coloro che abbiano raggiunto il massimo di contributi e compiuto il sessantaduesimo anno di età.