La Professoressa Maria Chironna a capo del centro analisi tamponi di tutta l Puglia perché responsabile del Laboratorio di Epidemiologia molecolare del Policlinico di Bari è certa sulla possibilità che se dovessero aumentare i casi positivi inevitabilmente i reparti di terapia intensiva si riempiranno”.
“Il virus circola e colpisce ancora, i numeri lo dimostrano, ormai lo sappiamo. Se i casi dovessero ulteriormente aumentare, anche se si tratta di giovani, per forza di cose le forme sintomatiche sarebbero più frequenti e il virus, tutt’altro che indebolito, potrebbe portare ancora in rianimazione molte persone”.
Poi la professoressa è dura con i suoi colleghi che cercano di minimizzare lo stato attuale del virus in Italia: “Certo le forme più gravi si verificano prevalentemente in soggetti più avanti con l’età e con comorbidità, ma qualcuno dovrebbe recuperare la “vista”. Chi affermava con spocchiosa sicumera che le rianimazioni e i reparti Covid-19 fossero ormai vuoti dovrebbe rivedere le proprie posizioni. Solo gli stolti non cambiano mai idea, recita più o meno una nota citazione. Si può sempre sbagliare, l’importante è non intestardirsi di fronte all’evidenza”.
La professoressa ribadisce in sostanza quanto detto dal Professor Lopalco sulla possibilità di lookdown locali:
“Siamo ancora ampiamente in tempo per mettere in campo misure di contenimento perché un nuovo lockdown generalizzato non ce lo possiamo permettere ma lockdown locali, in determinate situazioni, sono previsti. E ciò anche per consentire a tutta la popolazione di avere accesso alle cure, un sacrosanto diritto che potrebbe non essere garantito se l’epidemia dovesse riprendere in modo incontrollato. Ci sono persone che hanno necessità di assistenza indifferibile. E non è tollerabile che comportamenti irresponsabili, complici anche una grande confusione informativa e normativa, mettano di nuovo in ginocchio il sistema sanitario nazionale, per quanto, sulla carta, potenziato. Serve responsabilità”.
Secondo Chironna, su tutto il territorio nazionale servono “le stesse regole”. “Siamo ancora in piena emergenza pandemica, ma qualcuno lo dimentica. Settembre-ottobre saranno un banco di prova importante per il paese e per la nostra regione”.