Mara Venier è conosciutissima al grande pubblico per il suo essere estremamente vera e diretta. E’ una donna che non ha paura di nulla e di nessuno e che va dritta a colpire o a elogiare, in base alle su idee, che sono ben chiare.
Mara esprime un suo commento sugli influencer e dice “Li trovo insopportabili
E’ stata intervistata da Rudy Zerby e ha raccontato qualcosa.
Mara ha detto a Zerby che, nonostante si sia fatta male ancora una volta alla gamba , tutto sommato sta bene.
Poi ha invece ha esposto la sua idea su chi si esibisce troppo sui social e ha detto: “Un mondo di esibizionisti così non l’ho mai visto. Probabilmente il lockdown ha represso molto e quest’estate li vedo tutti scatenati. Alla lunga però rompono i cog**oni. Diventano insopportabili, io trovo. È troppo, veramente troppo. Ci vuole un po’ di buon senso anche nell’uso di questi social. E parlo anche di questi influencer molto in voga…”
Mara Venier e il rapporto con il marito Nicola Carraro
Mara Venier ha rilasciato una lunga intervista al settimanale “Oggi” in occasione della quale ha detto a proposito del marito: “Per lui ho perso la testa… lo ascolto, lo vizio e un po’ lo subisco”
E poi a proposito del successo che ha riscosso con la sua Domenica In ha detto: «Chi avrebbe mai potuto dirlo? Mi avevano rottamata, detto esplicitamente che ero vecchia. Vale per tutti quello che mi è accaduto: non bisogna mollare, la rivincita arriva sempre. Ma ho passato l’inferno, inutile girarci intorno».
E poi a proposito del nipotino, ha detto: «Mi è bastato vederlo, e sono letteralmente impazzita per lui. L’ho guardato e ho pensato “è uguale a me”. Mi sembrava di riuscire a specchiarmi in lui, ed è stata vita. Piena, intensa, straordinaria. Valentina, la compagna di mio figlio, annuiva sulla nostra somiglianza, e ancora adesso dice che siamo identici. Chissà se lo dice per farmi contenta…».
E poi, ancora a cuore aperto, sulla morte della mamma ha detto:
«La morte di mia madre è stato un dolore immenso per me, solo con Claudietto il tempo ha ricominciato a essere scandito, vissuto. Ho avuto una profonda depressione, pur lavorando, perché per me il lavoro è sempre stato un modo per distrarmi, ma ero davvero piegata, anche se non lo mostravo. Mio nipote è stato un vero miracolo, e mi piace pensare che sia stato un regalo di mia mamma da lassù: io credevo davvero che la mia vita fosse finita».
Invece del marito: «Quanta paura che ho avuto. A fine novembre, mentre era a Santo Domingo, si è preso la polmonite e non ha voluto farsi ricoverare in ospedale. In passato ha avuto l’enfisema polmonare e da allora sto sempre in ansia per lui. Eravamo distanti, ero preoccupatissima. A una cena incontro Luca Richeldi, primario di pneumologia del Gemelli, e mi chiede di fargli vedere la sua radiografia. Una volta vista è stato categorico: “È grave”. Sono impazzita. Era venerdì, stavo registrando La porta dei sogni, la domenica dovevo essere in onda: non sapevo come fare. Mio figlio aveva deciso di partire al mio posto perché è legatissimo a Nicola. Per fortuna i farmaci hanno fatto effetto e, appena stabilizzato, è rientrato in Italia. Mai mi ero sentita così persa, tanto impotente».
E poi continua così: «Lui pensa sempre di avere 50 anni, ma non li ha. Appena atterrato l’ho portato dritto dritto in ospedale per fare i controlli. C’è rimasto tre giorni, con mio figlio che non lo mollava un attimo. Ma poi a febbraio è ripartito».
E poi aggiunge a proposito del rapporto consolidato con il marito che diventa ogni giorno più forte: «Eravamo entrambi abituati a grande libertà. Lui qui, io là. Gli amici, il mio lavoro, mi piaceva la nostra autonomia. Ma questa atroce esperienza, la grande paura, ci ha unito ancor di più, e non era scontato».
«Lui era sempre stato la mia quercia, avevo sempre contato sulla sua forza, ma per la prima volta da quando stiamo insieme, Nicola è crollato: piangeva continuamente, e a quel punto ho scelto di nascondere la mia paura, e forte lo sono stata per entrambi. Ma di notte non dormivo e piangevo, credevo saremmo tutti morti».
E poi continua nel suo racconto: «Era sabato pomeriggio quando ho deciso. Avrei avuto 13 ospiti in studio e un’intervista a Sileri il vice ministro della Salute, che però era risultato positivo. La settimana prima ero stata da Vespa con Nicola Zingaretti: non me la sono sentita. Il mio avvocato ha chiamato Stefano Coletta, il direttore di rete, e gli ha detto: “Mara non se la sente, ha paura”. Ha capito».
Poi Mara parla di sè stessa e dice: «Reagisco davanti all’ingiustizia, mi incavolo, strepito faccio “bu bu!”. Ma poi mi passa. Ma se non fossi stata come sono, mi avrebbero già distrutta. Ho vissuto la moda, il cinema, l’intellighenzia di sinistra, il femminismo, l’impegno sociale. Poi me so’ messa con Jerry Calà e ho cazzeggiato. Rifatto cinema. Tutto per caso».
E poi conclude dando una definizione di se stessa: «Sono un’anarchica. Ma che paga pegno per esserlo».